“Attendiamo l’esito degli accertamenti sugli incendi che hanno interessato gli uliveti confiscati a Castelvetrano e, nei giorni scorsi, a Partanna in provincia di Trapani, anche se l’origine dolosa sembra essere, in particolare per quanto riguarda quanto è avvenuto a Castelvetrano, la più probabile”.
Così l’ufficio stampa nazionale di Libera commenta i due ennesimi inquietanti episodi, avvenuti come in passato nei terreni confiscati alla mafia, tra cui quello di contrada Zangara, tra Partanna e Castelvetrano, per anni bacino di riferimento della famiglia Messina Denaro.
“Non è la prima volta che accade – si legge ancora nella nota – ma non si può non sottolineare, con inquietudine, la coincidenza tra questi roghi e l’avvio del corso di formazione che porterà nei prossimi mesi alla nascita della cooperativa “Rita Atria”, a cui quegli stessi uliveti verranno affidati. Si tratta ora di valutare i danni, assicurare, come Libera ha più volte sollecitato nei mesi scorsi, la pulizia e la manutenzione degli uliveti non colpiti dalle fiamme, rafforzare in questa stagione estiva il monitoraggio e la vigilanza sui beni confiscati. Libera, impegnata a dare concretezza all’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, sosterrà con ancora più forza il percorso che nella più assoluta trasparenza e grazie alla collaborazione di tutti (amministrazioni locali, Prefettura di Trapani, Diocesi, associazioni locali, imprese di rilevanza nazionale, volontari dei campi estivi) consentirà anche in questa provincia di creare lavoro sulle terre sottratte a Cosa nostra”.