Comune di Calatafimi Segesta: entro due giorni la decadenza del Sindaco Vito Sciortino

redazione

Comune di Calatafimi Segesta: entro due giorni la decadenza del Sindaco Vito Sciortino

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martedì 11 Aprile 2017 - 16:48

Il Governo regionale, dopo aver chiesto in via d’urgenza un parere consultivo al Consiglio regionale di Giustizia amministrativa, si è espresso in materia di decadenza congiunta di consigli comunali e sindaci. La legge regionale 6/2017, infatti, prevede la decadenza dei  sindaci, non solo nei casi di mozione sfiducia ma in tutti i casi in cui decadano i consigli comunali.

“La questione posta dalla presidenza – si legge nella nota di Crocetta –  riguardava l’applicabilità immediata della legge in modo retroattivo, cioè per comuni per  i quali si era votato con regole diverse. Il Cga si è pronunciato nel senso  che, la disapplicazione da parte della presidenza della Regione di tale  articolo di legge, non è possibile e che l’eventuale accezione di  incostituzionalità può essere presentata solo dai soggetti interessati, che  sono i sindaci. In tale contesto, entro il 13 aprile, si procederà allo  scioglimento per i sindaci i cui consigli comunali sono già stati dichiarati  decaduti”.

Questo significa che tutti in tutti i comuni regionali privi del consiglio comunale deve necessariamente decadere anche il Sindaco. Il provvedimento della Regione, che dovrà essere attuato entro i prossimi due giorni riguarda anche un comune del trapanese, quello di Calatafimi Segesta, il cui consiglio comunale stato formalmente sospeso nel gennaio del 2017 con l’insediamento di un commissario straordinario, Giovanni Impastato,  lo scorso 23 febbraio 2017. Il primo cittadino Vito Sciortino, dovrebbe dunque lasciare il suo ruolo a breve.

Stessa sorte avranno altri sei comuni della regione: San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte Sangiorgio, Monterosso Almo e Casteldaccia i cui i consigli comunali si sono sciolti per la mancata approvazione del bilancio e dove i rispettivi sindaci dovranno lasciare il governo della città. A questo punto cambierebbero anche gli scenari sulle amministrative 2017, e per questi 7 comuni – incluso quello di Calatafimi Segesta – si andrebbe al voto per il rinnovo dei vertici municipali il prossimo 11 giugno 2017. Sarebbero quindi 5 e non più 4 i comuni al voto.

L’Anci Sicilia aveva già annunciato ricorso a questo provvedimento: durante una riunione svoltasi a Villa Niscemi cui hanno preso parte numerosi sindaci provenienti da tutta la Sicilia, è stato deciso, nell’ipotesi di emanazione dei decreti di scioglimento, di presentare un ricorso collettivo ritenendo “che ci si trovi di fronte ad una norma incostituzionale che penalizza gli organi democratici, espressione dei territori, anche nei casi in cui non abbiano alcuna responsabilità circa le ragioni della mancata approvazione dei bilanci”.

“Avevamo già esposto la nostra preoccupazione circa gli effetti derivanti dall’attuazione della norma – avevano detto  Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale AnciSicilia – ritenendo che intervenire in corso di mandato dichiarando la decadenza di un sindaco, rappresenti, come già ha correttamente sottolineato il CGA, un ‘cambio delle regole del gioco in corso di partita’ con significativi effetti ‘sulle scelte dei cittadini elettori’. È opportuno ricordare che le serissime difficoltà che nelle singole amministrazioni si stanno riscontrando per l’approvazione dei bilanci, sono determinate in parte dalla mancata approvazione del Bilancio regionale e dall’assenza di dati sui trasferimenti regionali. In tal senso non è affatto un caso che molti comuni non abbiano ancora approvato il bilancio di previsione 2017. Per questi motivi riteniamo particolarmente pericoloso esporre le amministrazioni ad un ulteriore elemento di grave instabilità”.

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