Un giovane professionista, da anni impegnato nella vita civile e sociale di Alcamo. Questo l’identikit del candidato su cui il Movimento 5 Stelle intende puntare ad Alcamo per le prossime elezioni amministrative. Secondo le indiscrezioni raccolte negli ultimi giorni, il prescelto dovrebbe essere Domenico Surdi. In realtà, dai pentastellati alcamesi non è ancora arrivata l’ufficializzazione di questa scelta. Tuttavia, la mancata smentita di tale eventualità porta a pensare che la candidatura del giovane professionista possa davvero essere annunciata nelle prossime ore.
Avvocato, 33 anni, Surdi è alla sua prima candidatura, ma è un nome molto noto in città. Dopo la maturità classica, assieme a un gruppo di amici ha prima fondato l’associazione culturale Koinè, poi la cooperativa editrice Ulysse, che ha dato alle stampe le testate “L’Alcamese” e “L’Isola”, per anni punto di riferimento dell’informazione in provincia di Trapani. Contestualmente, Surdi è stato l’ideatore e il promotore della rassegna “Nuove Impressioni”, che dal 2009 in poi è diventata un appuntamento fisso nel panorama dei festival culturali indipendenti in Sicilia Occidentale.
Un portavoce all’Ars (Valentina Palmieri) e un parlamentare europeo (Ignazio Corrao), il M5S ad Alcamo ha in questi anni mostrato di riuscire a far convergere su di sé grandi consensi in una città che ha a lungo legato il suo nome al centrosinistra, con la leadership politica dell’ex senatore Nino Papania e le giunte guidate da Massimo Ferrara e Giacomo Scala. Tutto ciò fino alle elezioni del 2012, in cui la vittoria di Sebastiano Bonventre su Niclo Solina di Abc, avvenuta la fotofinish (appena 39 voti di scarto) non certificò una prima inversione di tendenza, di fatto confermata dall’esito delle elezioni regionali, nazionali e europee, che hanno visto gran parte dell’elettorato alcamese prendere le distanze dal Pd per preferire i candidati pentastellati. Bisognerà vedere se questo trend verrà confermato anche per le amministrative, i cui esiti sono spesso imprevedibili. La scelta di puntare su Domenico Surdi (dai più, come detto, data per certa) sarebbe comunque la conferma di un movimento che intende giocarsi le proprie carte contro una concorrenza folta come non mai, che potrebbe schierare ai nastri di partenza anche dieci candidati.