“Una sottovalutazione del rischio di aggressioni al personale” legata anche a una “impostazione economicistica delle funzioni della sanità piegate alle esigenze del budget”. Così i giudici del Tribunale di Bari hanno motivato la sentenza con la quale, nell’aprile scorso, è stato condannato l’ex dg della Asl di Bari Domenico Colasanto alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Secondo i giudici, non avrebbe garantito la sicurezza nel Centro di salute mentale di via Tenente Casale, n.. Leggi l’articolo per intero su qds.it