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Martina uccisa dall’ex, la confessione choc del 19enne Alessio: “L’ho uccisa perché mi ha lasciato”

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mercoledì 28 maggio 2025 - 14:54

Martina Carbonaro uccisa dall’ex fidanzato: confessione choc ad Afragola

Marsala/Afragola – “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”. Con queste parole, secondo quanto trapelato dagli inquirenti, Alessio Tucci, 19 anni, ha confessato il brutale omicidio di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni trovata senza vita ad Afragola, nel napoletano. Un caso che ha scosso l’intero Paese, e che getta luce drammatica sul tema della violenza tra adolescenti.

L’omicidio di Martina Carbonaro sconvolge la Campania

Martina Carbonaro era scomparsa la sera del 26 maggio 2025, dopo essere uscita per un gelato con un’amica. Aveva detto alla madre che sarebbe tornata presto. In realtà, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si era incontrata con il suo ex fidanzato, lo stesso che poi l’ha uccisa.

Il ritrovamento del corpo in un armadio abbandonato

Il cadavere della giovane è stato scoperto dai carabinieri della Compagnia di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna in un edificio fatiscente adiacente all’ex stadio “Moccia” di Afragola. Martina era nascosta dentro un vecchio armadio, in un luogo che un tempo rappresentava un punto d’incontro per la coppia.

Le modalità dell’omicidio sono state definite particolarmente cruente: l’assassino avrebbe colpito la ragazza con una pietra durante una lite scoppiata nel luogo dell’appuntamento. Il movente? La fine della loro relazione. Una rottura che il giovane non riusciva ad accettare.

La confessione di Alessio Tucci e le prove a suo carico

Sottoposto a fermo dalla Procura di Napoli Nord, Alessio Tucci è crollato durante l’interrogatorio. All’inizio ha tentato di depistare le indagini, cadendo in più contraddizioni circa i suoi spostamenti, facilmente smentiti grazie ai filmati di videosorveglianza. Determinanti anche le impronte rinvenute sull’armadio, dove era stato occultato il corpo della giovane vittima.

Tucci, operaio edile di Afragola, ha poi ammesso tutto, rivelando dettagli agghiaccianti del delitto. La confessione sarebbe arrivata nella notte tra il 27 e il 28 maggio, intorno alle 2:30. Gli investigatori parlano di una dinamica lucida e pianificata, seppur dettata da un raptus.

La reazione della madre e il dolore della famiglia

Devastante lo sfogo sui social della madre, Fiorenza, che ha scritto: “Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà. Vola in alto. Ora starai con i miei genitori. Tu sei stata importante e lo sarai per sempre”.

Anche Enza Cossentino, altra parente stretta della ragazza, ha chiesto giustizia: “Voglio l’ergastolo per questo ragazzo. Mia figlia era bella come il sole. Ora tornerò a casa e troverò la sua stanzetta vuota”.

Il commento delle istituzioni e la reazione della città

Il sindaco di Afragola, Antonio Pannone, ha espresso il cordoglio dell’intera comunità, definendo la morte di Martina come “una immane tragedia che sconvolge tutti”. Il primo cittadino ha aggiunto: “Di fronte alla barbarie di chi non rispetta la libertà e la dignità femminile, serve una risposta forte. Ringrazio le forze dell’ordine per la tempestività e la professionalità dimostrata”.

Il coordinamento delle indagini è stato curato dalla Procura di Napoli Nord, con in prima linea la procuratrice facente funzioni Anna Maria Lucchetta. La donna ha sottolineato l’importanza dell’attività investigativa, condotta in modo incessante e capillare, fin dalle prime ore della scomparsa.

La cronaca delle ultime ore prima del delitto

Secondo quanto emerso, l’ultimo contatto tra Martina e la madre risale alle 20:30 del 26 maggio. In quell’occasione, la ragazza aveva riferito di voler tornare a breve. Dopo quell’orario, non ha più risposto alle telefonate. Proprio in quelle ore, secondo la ricostruzione, sarebbe avvenuto l’incontro con Alessio Tucci.

Le ricerche sono state attivate tempestivamente dai carabinieri, anche grazie alla denuncia della madre e agli appelli lanciati tramite i social network. Le forze dell’ordine hanno battuto ogni pista, fino al macabro ritrovamento del corpo nella serata del 27 maggio.

Un caso che solleva interrogativi sulla violenza giovanile

L’omicidio di Martina Carbonaro solleva nuovamente il velo sulla violenza nei rapporti tra adolescenti e sulla mancanza di strumenti di prevenzione. In Italia, episodi di possessività e gelosia tra minori stanno assumendo contorni sempre più inquietanti.

I dati parlano chiaro: i femminicidi e le aggressioni da parte di giovani partner sono in aumento. Le scuole e le famiglie si trovano sempre più spesso a dover affrontare situazioni di disagio relazionale e affettivo tra i più giovani. Il caso di Martina richiama l’attenzione anche sulla necessità di percorsi educativi adeguati sin dall’infanzia.

L’indagine prosegue: ipotesi di omicidio pluriaggravato

Le autorità giudiziarie hanno contestato ad Alessio Tucci i reati di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. L’indagine, ancora in corso, si arricchirà nei prossimi giorni di ulteriori perizie e accertamenti tecnici.

Il caso, per la sua gravità e le dinamiche, potrebbe costituire un precedente giuridico rilevante per l’analisi del fenomeno della violenza di genere tra i minori. La Procura valuterà anche eventuali responsabilità indirette e il contesto relazionale in cui maturava la vita di entrambi i protagonisti della tragedia.

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