La variante del cimitero, la manutenzione delle strade, il finanziamento regionale su un’importante zona d’ingresso della città, le anticipazioni sul Piano triennale delle Opere pubbliche 2018 ed infine le elezioni nazionali. Sono questi i temi affrontanti nell’intervista rilasciataci dall’assessore pentastellato alla Pianificazione urbanistica e sviluppo economico.
Quali sono le principali novità apportate dalla variante cimiteriale approvata in Consiglio comunale?
Con questa variante c’è una importantissima novità: il Santissimo Crocifisso, dove si sono sbagliate diverse cose, perché quel cimitero è un po’ lo specchio in piccolo di quello che è la nostra città. La nostra città con una viabilità disorganizzata, priva di parcheggi, priva di aree verdi, con tanto cemento. E, alla fine, i cimiteri sono questo. Il Santissimo Crocifisso prevedeva molte aree per cappelle da 10 e 20 posti, che avevano un costo: il diritto di superficie della concessione dell’area che variava da 20 mila euro per quelle da 10 posti e 35 mila euro per quelle da 20, più i costi di costruzione. E c’era uno squilibrio enorme, perché c’erano molte aree per cappelle e pochissime aree per sepoltura a terra da tre posti che, poi, sono anche quelle economiche. Questo cosa ha prodotto? Che un cimitero, che ha circa 5 mila posti, in realtà, ha poche sepolture, perché in una cappella da 20 posti ci sono sepolte una, due, tre persone. Prima che una cappella si riempie passa molto tempo. Noi cosa abbiamo fatto con questa variante? Abbiamo tolto tutta la fila di cappelle da 10 posti, che è posta ad est del cimitero lungo il muro perimetrale, e abbiamo trasformato la parte centrale in colombaie comunali, e già nel DUP stiamo prevedendo un investimento per costruirle, e la parte laterale in tombe di famiglie in elevazione da 5 posti. Quindi, da assegnare in questo modo: ad un prezzo più basso, perché sono 5 posti e non più 10. Inoltre, la penultima fila, dove c’erano anche lì delle cappelle da 10, sono previste sepolture da tre posti. Circa 120 spazi per tre: 360 posti. Questi, credo, saranno occupati molto velocemente, perché già abbiamo avuto molte richieste. Poi, da giorno 7 si potrà procedere alla richiesta ufficiale attraverso il protocollo. Lì verranno spostate, d’ora in avanti, non solo le salme di chi muore di recente, quindi dalla camera mortuaria passa direttamente là, ma anche le salme di coloro che sono sepolti in via provvisoria. Questo, secondo me, è stato un grandissimo atto di responsabilità da parte di questa amministrazione anche perché la mancanza di richieste, in quanto queste cappelle da 10 e 20 posti non le vuole quasi più nessuno, ripeto i costi sono molto alti, ha frenato anche gli incassi da parte del comune. Questo permetterà una loro rispresa ed essendo somme disponibili per investimenti ci potranno consentire di fare ulteriori investimenti nel nuovo cimitero. C’è anche una zona al Cappuccini vecchio, si chiama zona 10 che, tramite un progetto di scuola-lavoro fatto insieme all’istituto tecnico-geometra, è stata già analizzata ed è stato fatto un censimento, e si possono recuperare ulteriori 450 posti da tre. Quindi, sarebbe un totale di oltre 1200 possibilità di sepoltura. Adesso lì inizierà un tirocinio di approfondimento con i ragazzi dell’Università di Palermo, perché l’idea è che, prima che si saturi di nuovo il Santissimo Crocifisso, si possa riordinare quell’area, possibilmente spostando anche le salme in linea provvisoria nelle colombaie che noi abbiamo a disposizione, per ripianificare l’area, riordinare i viali e, quindi, avere questa possibilità con un lavoro che, se funzionerà, verrà fatto in altre due, tre aree sempre del Cappuccini vecchio. Insomma, fare in modo che si possa creare questo monitoraggio costante, che fino ad oggi non c’è stato, e che poi dovrà riguardare tutti i cimiteri. Ovviamente, in questa fase, ci concentriamo su quelle che ci possono dare più posti.
Avete da poco annunciato di avere ottenuto un finanziamento regionale di 2,8 milioni di euro, grazie allo IACP, per la zona che comprende Corso generale dei Medici e per il rifacimento di palazzo Vutano. Esattamente quale impatto avrà questo progetto su quell’area della città?
Devo premettere che questi sono lavori che da assessore seguo e danno più soddisfazioni, perché nascono dal confronto tra diverse amministrazioni pubbliche. In questo caso, l’Istituto Autonomo Case Popolari e il nostro ente. E, sono un’occasione, ripeto, di confronto che permette ad entrambi di crescere attraverso questo dialogo e di ottenere risultati. Noi, come ha detto il direttore Pietro Savona, in realtà, con questo finanziamento abbiamo preso circa il 50% delle somme che erano destinate alle IACP della provincia di Trapani. Erano poco più di 5 milioni di euro. È una cosa di cui andiamo molto fieri e, dal mio punto di vista, sarebbe la ciliegina sulla torta, in quanto il progetto prevede non solo il recupero di palazzo Vutano, creando degli alloggi di edilizia economica popolare di diversa metratura in un immobile acquisito a patrimonio comunale, perché costruito in parte abusivamente e, quindi, qualcosa che noi rimettiamo nella disponibilità della collettività, ma andremo a riqualificare le pertinenze dell’edificio, quindi, agendo proprio su quel tessuto urbano, adiacente, ed anche sulle aree prossime che si collocano in adiacenza al Corso Generale dei Medici. Dove attualmente c’è il muro che il comune utilizza per gli spazi pubblicitari, alle spalle c’è un’area che ha più o meno la stessa quota del Corso Generale, che poi confina sul lato est con una bellissima bastionata in pietra e che colma il salto di quota che c’è tra l’Ipab e il Corso Generale dei Medici sopra. Quello è un isolato molto grande che si compone, ripeto, dell’Ipab e di questo spazio, nonché, poi, dei campetti e della scuola materna che sta sotto. È un primo passo importante. Si realizzerà un polmone verde e, quindi, l’accesso alla città sarà molto più gradevole rispetto a quello di oggi. Si tirerà anche una fila di parcheggi e degli spazi pedonali importanti. In aggiunta agli investimenti che noi abbiamo fatto, e che sono già in gara, tra l’altro uno in fase di aggiudicazione, cambierà davvero il volto di quell’ingresso perché all’incrocio tra Corso Generale dei Medici e la strada statale 113, nel tratto di nostra competenza, verrà realizzata una rotonda. Ma non è solo quello. Abbiamo investito 128 mila euro per la messa in sicurezza di quello spazio. Quindi, oltre alla rotonda verranno realizzati dei marciapiedi, delle alberature, un attraversamento pedonale intelligente con illuminazione a led. Dunque, chi da Alcamo Ovest uscirà per raggiungere la città si troverà questo nuovo ingresso. Poi, c’è un altro investimento, la cui gara mi pare scade l’8 marzo e, poi, si procederà all’aggiudicazione e, salvo imprevisti, prima dell’estate, l’inizio dei lavori. Mentre, un altro investimento, i cui lavori spero inizieranno molto presto, riguarda proprio Corso Generale dei Medici.
Quindi, la parte alta della strada?
In realtà, da dove si prevede verrà fatta la rotonda, da quel punto in poi fino alla direzione del supermercato, vi sarà un marciapiede nuovo, perché lì c’è solo una pavimentazione in cemento che è tutta rovinata, con del cemento nuovo colorato, dove si prevede la piantumazione di 14 palme di medio fusto. Poi, dal supermercato sarà riasfaltata tutta la strada, compreso l’innesto con via Gammara fino a quasi la caserma dei carabinieri. Quell’area, quindi, riceverà in totale un investimento importante che ne riqualificherà l’ingresso.
La situazione del manto stradale di Alcamo è alquanto critica e, soprattutto, a seguito delle abbondanti piogge delle ultime settimane. Sul piano degli investimenti vi sono delle novità?
Sì, assolutamente. Intanto, per precisare: cosa succede? Siccome questi asfalti e, soprattutto, lo strato superficiale, quello che viene definito tecnicamente il tappetino di usura, sono stati posati oramai tanti anni fa, c’è un ritardo atavico, ahimè, nelle manutenzioni. Con le piogge, non avendo più elasticità e la compattezza che avevano all’origine, l’acqua si infiltra nelle crepe e al passaggio dei mezzi pesanti viene via praticamente l’asfalto e si formano delle buche importanti, soprattutto laddove sotto il tappetino di usura c’è una posa di bande che probabilmente non è sufficiente e si arriva alla fondazione stradale. Infatti, si nota che fuoriesce del pietrisco, dell’inerte. Noi avevamo già previsto l’anno scorso degli importanti investimenti che sono tutti in gara. Nello specifico abbiamo la via Oneto, la strada adiacente al Liceo Scientifico, che già è in corso di aggiudicazione, la via Florio, anche in corso di aggiudicazione, l’avvallamento sulla 113, che è già stato fatto con la tecnica delle terre armate ed è già riaperta. Poi, con 200 mila euro sono state recuperate attraverso la devoluzione di un vecchio mutuo ed è anche questo in fase di aggiudicazione. Si sistemeranno tre frane: una importante è la strada che collega la via Kennedy alla strada statale 119; un’altra frana che è lungo la via Crivara, a nord della 113; e una frana a confine tra il Comune di Alcamo e il Comune di Partinico: contrada Piano Marrano. Inoltre, in quel progetto di cui parlavo poco fa, che riguarderà prevalentemente il Corso Generale dei Medici e che è in fase di aggiudicazione, ci sono circa 30 mila euro per rattoppare buche di diversa quadratura. Sono circa 1200 mq di buche. Quindi, saranno interventi da 200 mq, 50 mq, 10 mq. Inoltre, pare che ci siano a disposizione 9 mila euro per la fornitura di asfalto a freddo. Le indicazioni che abbiamo dato stavolta è di reperire un materiale speciale, che ha un costo doppio rispetto al passato, ma è un materiale che può essere utilizzato anche in grande presenza d’acqua e non solo per le buche, ma anche per le crepe che si formano nell’asfalto. Gli uffici stanno preparando la documentazione necessaria per accedere a questa fornitura.
Quindi, nel prossimo Piano triennale che progetti potremo trovare?
Nel prossimo Piano triennale, il sindaco, concordemente con tutta la giunta, e compatibilmente con gli spazi finanziari che sembrano buoni, ci ha dato delle prime indicazioni. Io credo, non lo do ancora per certo, non cantiamo vittoria se prima le cose non le facciamo, però, che l’investimento di cui si parla per adesso è superiore ad un milione di euro e si concentrerà prevalentemente sull’asfalto. Io ho fatto due conti. Con una cifra del genere possiamo fare oltre 60 mila mq di asfalto, compreso la scarifica e la segnaletica orizzontale che nei nostri progetti non deve mai mancare. Infatti, è stata prevista in tutti quelli recenti. È una cosa fondamentale. Poi, ovviamente, se abbiamo delle economie da ribasso, che sicuramente ci saranno, io voglio puntare a riappaltarle per complementarietà nello stesso anno.
Elezioni nazionali. Tra 10 giorni l’atteso appuntamento del 4 marzo. Quali sono le sue sensazioni?
Sicuramente la legge elettorale non ci aiuta, però, io sono ottimista perché credo molto nel processo di crescita e di radicamento del Movimento nel territorio. Questo passa necessariamente attraverso le relazioni che i rappresentanti politici riescono a creare con le realtà e con i portatori di interessi. Non deve essere frainteso questo mio termine, perché portatore di interesse è l’impresa, è l’utente, è il cittadino, è il consumatore, sono tutti. In questo, credo che noi nella nostra campagna elettorale ad Alcamo ci siamo differenziati come non mai e Antonio Lombardo, che è il capolista del Movimento 5 Stelle, in quella circostanza è stato molto bravo perché è riuscito a mettere insieme queste diverse realtà, attraverso un dialogo che è durato diversi mesi di confronto, attenzione, sulle cose importanti, sui temi importanti, su quelli che sono gli obiettivi strategici tracciati nel nostro DUP per la città. Quindi, il mondo delle imprese, dei professionisti, da cui io provengo e sono più vicino, con i cittadini, con i consumatori. È riuscito a fare da collante. Io sono molto contento che lui sia capolista. È sicuramente una persona che parla meno di me e questo è già positivo, però, è uno molto pratico. Io credo che sui temi importanti che riguardano il territorio, perché poi io per deformazione professionale tendo a non vederli questi confini territoriali e, secondo me, non si dovrebbero necessariamente vedere solo perché riguardano il nostro territorio, tipo l’ospedale, Antonio ci può dare una grande mano. Ad esempio, sul tema dell’inquinamento. L’inquinamento non ha confini. Io vorrei che si occupasse della questione del depuratore di Castellammare che, ahimè, manca, ma c’è un finanziamento. Castellammare fa turismo, però, ha un impatto ambientale importante. Le conseguenze le piangiamo soprattutto noi con Alcamo Marina. Quindi, è una cosa che riguarda il territorio e di cui, secondo me, lui si deve immediatamente occupare se, e suppongo sarà così, verrà eletto.
Linda Ferrara