Come si usa dire, sono stati buttati giù dalla torre. Nel giro di due giorni Trapani ha “perso” due candidati alla carica di sindaco. Noi, e lo abbiamo scritto più volte, crediamo nella politica (siamo rimasti in pochissimi, per la verità) e quando apprendiamo che c’è chi si invischia in vicende giudiziarie proviamo un sentimento di rabbia e di delusione. Naturalmente nessuno è colpevole fino a quando non ci saranno provvedimenti definitivi, ma la stessa politica (quella per bene) ha cercato di tutelarsi con leggi che mettono in discussione i politici che una volta venivano definiti mariuoli e che oggi sono etichettati come ladri. Ladri di denaro pubblico, il nostro. Noi conosciamo, politicamente s’intende, i quattro soggetti che occupano cariche pubbliche importanti e che sono adesso sotto il mirino della giustizia. In attesa che la stessa dia loro la possibilità di discolparsi nelle sedi opportune, esiste un giudizio politico e una etica privata che i nostri politici (di tutti gli schieramenti), frequentano poco. Non crediamo ad una giustizia ad orologeria che colpisce i candidati. E del resto il procuratore di Palermo ha risposto nella conferenza stampa che il percorso delle indagini non può tenere conto di date di elezioni e di candidature. Quindi se la legge lo consente, aggiungiamo noi, Fazio e D’Alì continuino la loro campagna elettorale. Decideranno i trapanesi. Ma l’etica impone altre scelte: le dimissioni. I quattro indagati hanno altri incarichi e di quelli importanti. La sottosegretaria ai trasporti, Simona Vicari, è accusata di avere ricevuto un orologio Rolex per favorire un’impresa di trasporti marittimi. Può rimanere al suo posto? D’Alì è senatore e per lui la Dda ha richiesto il soggiorno obbligato per vicende legate a rapporti con la mafia. Può rimanere al suo posto? Fazio è deputato regionale e su lui pendono capi d’accusa pesanti che hanno indotto i magistrati a collocarlo agli arresti domiciliari. Può rimanere al suo posto? E per ultimo arriva la notizia che il presidente della regione Rosario Crocetta è indagato per concorso in corruzione, sempre nella stessa vicenda. Può rimanere al suo posto? Vedrete che rimarranno e noi rimarremo a guardare.
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