Polo Tecnologico di Castelvetrano: il senatore Santangelo presenta un’interrogazione

redazione

Polo Tecnologico di Castelvetrano: il senatore Santangelo presenta un’interrogazione

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venerdì 29 Luglio 2016 - 11:02

Il portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo ha depositato un’interrogazione a proposito del Polo Tecnologico di Castelvetrano, recentemente destinato, in seguito a un’ordinanza della Regione, ad accogliere temporaneamente i rifiuti indifferenziati del trapanese come stazione di trasferenza. Santangelo chiede se è stato preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica il piano di stoccaggio di duemila tonnellate di rifiuti e se siano state adottate “tutte le verifiche previste dal Codice dell’ambiente e dal principio di precauzione della Dichiarazione di Rio finalizzate alla salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini stessi come sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana”.

Inoltre – scrive Santangelo – ho chiesto al Ministero dell’ambiente se intenda adottare le opportune iniziative volte a verificare se la Regione Sicilia stia effettivamente osservando le direttive e/o gli impegni assunti, come da nota ministeriale n. 8495 del 31 maggio 2016 e se sia a conoscenza del mancato completamento delle opere previste per l’intero Polo tecnologico e dei finanziamenti revocati dall’Unione Europea”.

Come ricordato nella nota inviata agli organi di stampa dallo stesso Santangelo, al di là della più stringente attualità, che preoccupa non poco la comunità castelvetranese da un punto di vista igienico – sanitario, il Polo di Castelvetrano si presenta infatti come un’autentica incompiuta: il progetto aveva ottenuto un finanziamento dall’Unione europea per 10,6 milioni di euro e prevedeva anche la realizzazione di un impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche (carta, cartone, plastica, vetro e alluminio) e di un centro di raccolta, un’autorimessa e uffici con annesso laboratorio di ricerca e centro multimediale. Nell’aprile 2010 venne inaugurato solo un primo lotto del Polo Tecnologico di “Belice Ambiente” che se completato e messo in funzione a pieno regime doveva trattare circa 11.500 tonnellate annue di organico, cioè compost da utilizzare in agricoltura, quindi un rifiuto che diventava risorsa.
Ma oggi – scrive Santangelo – la realtà è altra. In assenza di un serio piano dei rifiuti regionale, il Presidente Crocetta è andato avanti con provvedimenti tampone, che cercano di spostare sul territorio prima siciliano e poi fuori dallo stesso le svariate tonnellate di rifiuti generate anche, dal non raggiungimento della quota del 65 % di raccolta differenziata in molti comuni siciliani”.

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