Era nell’aria da alcuni giorni. Tutti infatti sapevano che l’assessore Antonino Barraco era in procinto di lasciare la giunta guidata da Alberto di Girolamo. Arrivato per ultimo nel governo della città, dopo le dimissioni di Enzo Sturiano che aveva scelto la carica di presidente del Consiglio comunale, Barraco è il primo a lasciare. La nostra testata è in grado di pubblicare la lettera con la quale l’ormai ex assessore motiva le ragioni della sua scelta.
“Oggi ho consegnato le mie irrevocabili dimissioni nelle mani del signor sindaco Alberto Di Girolamo. Prima di spiegare le ragioni di una scelta serena ma non certo facile, voglio ringraziare il sindaco Alberto Di Girolamo per aver creduto in me e avermi dato la possibilità di fare questa esperienza umana molto forte: per me è stato un grande onore ricoprire la carica di assessore nella mia città e ancor di più farlo al fianco di un sindaco capace e per bene come lui e degli assessori che compongono la sua squadra. Oltre al sindaco ringrazio quindi tutti gli assessori, i dirigenti e i consiglieri comunali che sono stati propositivi nei miei confronti e che mi hanno sostenuto e consigliato in questi mesi. La mia attività amministrativa è stata frutto di una visione ben precisa della città: credo infatti che il futuro di Marsala dipenda per una grossa fetta dalle scelte che riuscirà a fare in campo agricolo e vitivinicolo. In questi mesi tutte le mie energie sono andate in questa direzione: la città deve riappropriarsi della sua identità contadina, verso cui sconta una vera e propria emorragia di forza lavoro, di energie, di memoria condivisa. Sono convinto che proprio riappropriandosi del proprio passato contadino, prendendo coscienza del proprio territorio Marsala possa trovare vie nuove di sviluppo per il futuro. Ho voluto affrontare questo tema che reputo centrale da un punto di vista sociale ed economico attraverso tre azioni principali:
–Azione culturale: da qui l’idea di intestare una strada a Marco De Bartoli per iniziare un percorso che, partendo dalla memoria, potesse poi sviluppare un ragionamento sull’identità, sulla cultura, sulle eccellenze del territorio;
–Azione Urbanistica: ho iniziato un ragionamento sull’identità urbanistica, partendo anche dal recupero dei vecchi dammusi e “malaseni” tipici delle campagne marsalesi, per fare risaltare l’immagine vitivinicola della città, il suo indissolubile legame con la terra, la vite, il vino. Un approccio articolato ma necessario per dare valore al territorio;
– Azione Economico/Sociale: ho portato avanti un procedimento per la creazione di un marchio DOCG Marsala: un percorso di valorizzazione economica e culturale delle materie prime che, prendendo esempio da modelli già esistenti altrove, si potrebbe tradurre, se adottato, in crescita economica e culturale per i nostri contadini.
Tutto questo però, si è scontrato con chi pensa che il nostro vino debba continuare ad essere “venduto in padella” e non debba avere riconosciuta la dignità di una tavola e poi con le lentezze della politica e della burocrazia. Da imprenditore, da uno che vive la realtà di tutti i giorni e ha la contezza del cambiamento vorticoso degli scenari economici e quindi della necessità che le decisioni prese vengano concretizzate con la velocità che la società moderna detta, questa esperienza è stata difficilissima. E’ stato molto difficile dovermi misurare con i tempi della burocrazia e della politica, tempi assolutamente non congrui rispetto alle esigenze del territorio e alle risposte che credevo di poter dare con le mie azioni. A questo si aggiunga, da un lato la mancanza di risorse umane (mancanza di una segreteria e di un gruppo di lavoro a mia disposizione) e finanziarie che ha reso ancora più difficile raggiungere gli obiettivi che mi ero posto, dall’altro la pressione dell’antipolitica, il disprezzo verso chi si spende politicamente e ricopre ruoli istituzionali, un fenomeno che ho potuto misurare personalmente in questi mesi. Soprattutto queste le ragioni che mi hanno spinto a rassegnare le dimissioni. Mi auguro comunque che quanto fatto in ordine a studi, eventi, reti di persone, visioni comuni ed energie messe in campo in questi mesi non vadano perduti e possano essere continuate da questa amministrazione a prescindere dalla mia presenza al suo interno. Naturalmente dietro la mia scelta ci sono anche ragioni personali per cui spero di non deludere quanti hanno salutato il mio incarico come una cosa buona per il territorio: mi vengono in mente imprenditori amici, coetanei e il gruppo che con me ha condiviso l’esperienza della DOCG Marsala. La politica rimane una passione. Credo si possa fare anche a prescindere da un ruolo istituzionale ed è questo che ho fatto fino ad ora e ho intenzione di fare anche in futuro: continuare a lavorare per il territorio e nel territorio per il suo bene da semplice cittadino. A tale proposito, credendo comunque che l’amministrazione Di Girolamo possa trovare i modi e abbia tutte le potenzialità per dare delle risposte al territorio, resto comunque a disposizione come cittadino per lavorare assieme per il bene di Marsala e invito quelli che con me hanno condiviso questa mia esperienza a fare lo stesso. Permettetemi alla fine un ringraziamento privato a mia moglie e a tutta la mia famiglia di cui ho potuto misurare ancora una volta il sostegno e l’amore incondizionati”.
Antonino Barraco