Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese: sì, no… forse. Safina: “Gli egadini devono contare”

redazione

Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese: sì, no… forse. Safina: “Gli egadini devono contare”

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mercoledì 22 Ottobre 2025 - 07:06

Dopo 18 anni, torna d’attualità la proposta di istituire il Parco Nazionale delle Isole Egadi e della costa trapanese, grazie a un documento presentato dal WWF Italia. La proposta, elaborata con la società TEMI srl, individua un perimetro indicativo che esclude i principali centri abitati, porti e infrastrutture come l’aeroporto di Birgi, cercando un equilibrio tra tutela ambientale e attività umane. L’obiettivo è unire le aree naturalistiche già esistenti, includendo anche la prevista (ma mai attuata) area marina protetta dello Stagnone di Marsala. Tuttavia, la proposta ha suscitato timori e opposizioni. L’ex sindaco di Favignana, Gaspare Ernandez, chiede un confronto aperto e trasparente con tutte le componenti del territorio: cittadini, politica, sindacati e operatori economici. Le preoccupazioni riguardano vincoli normativi, burocrazia e gestione calata dall’alto, senza un reale coinvolgimento della comunità. Ancora più critico il fronte rappresentato da Fratelli d’Italia Isole Egadi e dal Consiglio comunale di Favignana, che ha espresso un secco no al Parco, temendo la perdita dell’autonomia gestionale e l’alterazione di un fragile equilibrio costruito nel tempo da pescatori, barcaioli e abitanti. Il confronto è aperto: il futuro del Parco resta un punto interrogativo tra potenziale opportunità e legittime resistenze.

Dario Safina

Tra le varie posizioni, quella dell’onorevole Dario Safina, è quella ‘di mezzo’, che cerca di trovare soluzioni anzichè limiti. “Nel corso del congresso provinciale del Partito Democratico abbiamo approvato una mozione che esprime favore per l’istituzione del Parco Nazionale delle Egadi e della costa trapanese, riconoscendone le grandi potenzialità in termini di tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Tuttavia – precisa Safina – è necessario affrontare con serietà il tema della perimetrazione e delle peculiarità specifiche dell’arcipelago delle Egadi. Mentre comuni come Trapani, Paceco e Marsala parteciperebbero al Parco con porzioni limitate del loro territorio, già soggette a vincoli e regole, le Egadi vi entrerebbero con l’intero territorio comunale. Questo rischia di spogliare la comunità locale delle proprie competenze sul legittimo uso del territorio, dando luogo alla paradossale situazione in cui si deciderebbe a Trapani ciò che riguarda Favignana”.

Per fare tutto ciò bisogna però ridiscutere alcuni aspetti del progetto, a partire dalla governance. Ma pure capire chi deve partecipare e chi no, come gli altri comuni rivieraschi. Il no espresso dal Consiglio comunale di Favignana all’istituzione del Parco, secondo il deputato dem è un errore che rischia di far perdere di vista le reali opportunità offerte dalla nascita di un ente parco: “Comprendo le preoccupazioni, ma non possiamo ignorare che alcuni vincoli possono trasformarsi in opportunità, se gestiti con il coinvolgimento diretto delle comunità locali – afferma -. Serve garantire un peso specifico e un ruolo decisionale per le Egadi. Propongo una serie di incontri politici e tecnici direttamente nelle isole, per ascoltare proposte e preoccupazioni”. Sul fronte dell’area dello Stagnone, Safina propone la creazione di un comitato scientifico che valuti l’efficacia dell’attuale regolamento della riserva, alla luce dei cambiamenti delle attività antropiche. Non bisogna dimenticare che tra la costa trapanese e le Egadi si parla anche della realizzazione di un Parco eolico offshore in mare. Anche su questo interviene il deputato: “La Sicilia non può dire no alla transizione energetica, ma servono misure compensative per pesca, imprese e famiglie, e attenzione al paesaggio. Recuperare cave dismesse o aree degradate può essere una strada sensata. No, invece, a impianti che impattano su luoghi simbolici come il Cretto di Burri”.

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