C’è un gusto nostalgico che attraversa ogni secondo di “Due di notte”, il nuovo singolo del cantautore marsalese Pierpaolo Marino: il suono lo-fi, volutamente imperfetto, quasi ‘alla vecchia’, accarezza l’ascoltatore con una dolcezza fragile, fatta di chitarre sgranate e una voce precaria e calda, un ossimoro squisito che definisce l’identità indie del pezzo. E’ una scelta estetica precisa: la patina vintage non copre, semmai rivela. L’attesa di un’aurora, un caffè, l’ennesima sigaretta, il tempo che scorre addosso senza far rumore. Il producer Fabio Genco firma un arrangiamento studiato con cura e artigianalità in stile homestudio, mescolando suoni di mellotron, moon e synth che disegnano un’aria disincantata, sospesa tra malinconia e desiderio di leggerezza.
Le percussioni fluide accompagnano con discrezione, come la “pesantezza leggera” che l’autore cerca di scrollarsi di dosso: una contraddizione poetica che attraversa testo e musica. Il brano sa d’autunno, di cieli grigi e di tepore. Una forte suggestione musicale Oltremanica con un finale dilatato come un respiro lento. Un momento di quiete come se la musica stessa avesse bisogno di fare pace con i propri pensieri. Una chicca, “Due di notte”, intima e consapevole, che dimostra come anche le fragilità, se curate, possano brillare.
