Non la furia cieca di un vandalo, né l’ombra di un gesto deliberato: a tradire la Fontana del Tritone, monumento simbolo di piazza Vittorio Emanuele a Trapani, è stato un imprevisto tanto banale quanto fatale.
Le polemiche si erano accese in fretta, alimentate dal timore che qualcuno avesse preso di mira uno dei cavalli scolpiti nella celebre opera del maestro Domenico Li Muli. Ma a spegnere le illazioni è stata la voce neutrale delle telecamere di sorveglianza, che hanno ricostruito con precisione l’accaduto.
Il protagonista, suo malgrado, è un operaio della ditta incaricata della scerbatura. Scivolato da un muretto durante le operazioni di routine, l’uomo ha tentato d’istinto di aggrapparsi per evitare la caduta. Un gesto disperato, un appiglio maldestro, e la zampa del cavallo in pietra si è spezzata.
Il silenzio iniziale dell’operaio, che non avrebbe riferito subito quanto accaduto al titolare, ha complicato le cose. Ignaro dell’incidente, quest’ultimo ha dato il via a un allarme che ha presto assunto i toni di un caso istituzionale. Ora, a vicenda chiarita, le responsabilità sono definite. La ditta ha annunciato che sosterrà integralmente i costi del restauro, mentre il Comune ha già reso noto che nei confronti del dipendente sarà avviata una sanzione disciplinare.