Dopo diverse esperienze presso i comandi della provincia di Trapani e in ambito amministrativo (è stato assessore a Petrosino e Marsala), da alcune settimane Giuseppe D’Alessandro è alla guida del corpo di Polizia Municipale di Marsala. Si tratta di un incarico prestigioso, ma di complessa gestione, alla luce delle caratteristiche del territorio lilibetano (particolarmente esteso) e di un corpo che, nonostante i recenti innesti, continua ad essere decisamente sotto organico.
Cosa intende portare a Marsala delle esperienze fatte in altre città della provincia?
Faccio il comandante di Polizia Municipale dal 2007. A Paceco, ininterrottamente fino a quest’anno e dal 2020 al 2022 anche a San Vito Lo Capo. Le esperienze fatte nei piccoli comandi sono estremamente importanti, perchè ti ritrovi a fare di necessità virtù: non essendoci sezioni specialistiche, si deve affrontare tutto in prima persona. E’ un lavoro complicato, le nostre competenze sono davvero tante – polizia giudiziaria, annonaria, commercio, viabilità… – e sono andate aumentando nel tempo le problematiche da affrontare. Cercherò di portare la mia esperienza fatta sul campo.
Rispetto ad altri corpi, dalla Polizia Municipale ci si attende una maggiore attenzione al rapporto con i cittadini. Come intende agire a riguardo?
Partiamo da una constatazione della realtà: a Marsala abbiamo 42 ufficiali di Polizia Municipale per una città di 82 mila abitanti e un territorio molto esteso. Si tratta di una dotazione assolutamente deficitaria in termini numerici, ce ne vorrebbero almeno il doppio per cercare di rispondere concretamente alle esigenze dei cittadini. La percezione che la cittadinanza ha della Polizia Municipale è direttamente proporzionale alla visibilità esterna, ma bisogna ricordare che dietro una semplice multa o un sequestro per abuso edilizio c’è tanto altro. E’ un servizio che ormai va gestito in maniera manageriale: l’agente di polizia municiale non può essere inteso più come il vigile urbano che in passato dirigeva il traffico. Il rapporto con i cittadini, dunque, è destinato a migliorare se ci sarà un incremento di agenti sul territorio. L’amministrazione in carica ha compreso bene quest’aspetto e ha programmato un concorso che porterà a sei assunzioni dal 1° gennaio 2026, mentre dal 1° gennaio 2027 ce ne saranno altri 11. Inoltre, ci sarà una graduatoria di 250 idonei a cui si attingerà nei 2-3 anni successivi per soddisfare il fabbisogno dell’ente, anche per le assunzioni stagionali che verranno finanziate con i proventi delle sanzioni per violazione al Codice della Strada.
Ritiene che a Marsala ci sia un allarme sicurezza?
E’ ovvio che, rispetto al passato, la presenza di extracomunitari, aggiunti alla criminalità locale, ha aumentato la percezione di emergenza sicurezza da parte della cittadinanza. Ma non si deve incorrere nell’errore di dare la responsabilità di ogni fatto criminoso che avviene in città agli extracomunitari , perchè diventerebbe un’intollerabile discriminazione razziale che non appartiene alla nostra cultura . La Polizia Municipale non è la principale forza deputata alla sicurezza pubblica. Questo non significa che non ci impegneremo: ci sarà sempre e comunque la volontà di agire a supporto delle altre forze dell’ordine per creare un maggiore senso di sicurezza tra i cittadini. Ma ci vogliono anche altri interventi, magari di carattere legislativo, che permettano alle forze dell’ordine di essere più performanti e tutelate.
Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione ai reati ambientali. Intende potenziare l’attività di vigilanza per contrastare l’abbandono indiscriminato di rifiuti?
Se avremo la possibilità di assumere più personale, il mio obiettivo è organizzare il corpo in tre entità territoriali : nord, centro e sud della città. Ciò per avere un controllo più diretto e continuo del territorio. Non è facile riuscire a convogliare in tempo una pattuglia che parte da Birgi per arrivare a Santo Padre delle Perriere per beccare in flagranza di reato chi abbandona i rifiuti in una discarica. Con un presidio sul territorio, potremmo effettuare un’azione più incisiva. Inoltre, pensiamo di potenziare la videosorveglianza, attingendo a un ulteriore finanziamento. Ma è essenziale, al contempo, coniugare l’azione repressiva con una maggiore sensibilizzazione al senso civico.
Da tempo si parla di un nuovo Piano del Traffico per Marsala. E’ sua intenzione presentarlo?
Per una città come Marsala è un obbligo di legge. Capisco che la realizzazione è estremamente complessa e che necessita di una serie di valutazioni: con un piano che stravolge tutto si potrebbero creare delle criticità. E’ comunque nostro intendimento presentarlo, con i dovuti accorgimenti su tempistiche e mobilità.
Sono in programma modifiche sul fronte della sosta a pagamento?
Intendiamo intensificare i controlli su tutto il perimetro, intervenendo secondo le modalità che riterremo più opportune, per una più efficace gestione del servizio potenziando gli ausiliari del traffico. Anche qui, vista l’estensione del territorio marsalese, occorre ulteriore forza lavoro.
Un tema molto sentito in città è quello della galleria dello Scorrimento Veloce e del suo semaforo. Resterà sempre così?
E’ un problema serio. Il semaforo esiste a causa di una precisa prescrizione dei vigili del fuoco e che tiene conto di due criticità: l’emissione di gas di scarico all’interno della galleria e il fatto che la galleria non è dotata di vie di fuga e di altre prescrizioni, per cui non ci sono adeguate condizioni di sicurezza se contemporaneamente è aperta alla circolazione in entrambi i sensi di marcia. Pur capendo il disagio per gli utenti, la sicurezza stradale ci impone questa scelta. E non so se ci saranno novità a breve termine.
Intendete portare avanti campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale nelle scuole?
E’ uno dei miei obiettivi, è un’attività che può essere sostenuta tramite i proventi del Codice della Strada. Pensiamo a progetti di educazione stradale per trasmettere ai più piccoli la cultura della legalità e del senso civico.