E’ deceduto all’età di 82 anni Salvo Vitale, professore di Filosofia e Storia, scrittore, ma soprattutto amico fraterno e compagno di battaglie di Peppino Impastato.
Con lui aveva dato vita a Radio Aut, la radio libera di Cinisi vicino Palermo che negli anni Settanta divenne di lotta mediatica contro il potere mafioso.
L’amicizia con Peppino Impastato e la fondazione di Radio Aut
Vitale fu tra i protagonisti di una stagione di ribellione e denuncia nei confronti di Gaetano Badalamenti, il boss mafioso che dominava il territorio. Con Peppino Impastato mise in piedi trasmissioni, in cui il capo mafia veniva ribattezzato ironicamente “Tano Seduto”.
Quando il 9 maggio 1978 la mafia uccice Peppino fu Vitale a darne il primo, drammatico annuncio sulle frequenze di Radio Aut: “Stamattina Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio conclusivo della sua campagna elettorale. Non ci sarà nessun comizio e non ci saranno più altre trasmissioni. Peppino non c’è più”. Parole rimaste scolpite nella memoria collettiva e riprese anche nel film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana.
Dopo l’omicidio dell’amico, Vitale non smise mai di raccontarne la storia e di portarne avanti l’impegno. Fu a Marsala quando l’amministrazione di allora guidata dal sindaco Renzo Carini, anche su iniziativa e sostegno di Marsala c’è, decise l’intitolazione di una piazza a Peppno Impastato.
Collaborò con Telejato di Pino Maniaci, scrisse sulle pagine di Antimafia Duemila e dedicò gran parte della sua vita all’educazione nelle scuole, convinto che solo la cultura e la memoria potessero arginare la violenza mafiosa. Numerosi i suoi libri e articoli, in cui ricostruì la nascita e il percorso di Radio Aut e la lotta civile di quegli anni.
Lucido e coraggioso ma mai arrogante, sempre sul pezzo pronto a raccontare di Peppino e di quegli anni, ma anche di tutto ciò che è accaduto nei decenni successivi. Fu una giornata, alcune ore per la verità, di lezione (del resto era insegnante) ma anche di commozione. (gdb)