Mercoledì sarà ricordato come una giornata storica per l’Italia: il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) approverà il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, segnando ufficialmente il passaggio dalla lunga fase progettuale a quella realizzativa. Si tratta di un passo cruciale per l’avvio dei lavori di quella che per Forza Italia è la “madre di tutte le opere”, un’infrastruttura che per decenni ha diviso l’opinione pubblica e che ora torna al centro dell’agenda politica e strategica del Paese. Ad annunciare con entusiasmo l’importanza del momento è il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante (Forza Italia): “Costruiremo non solo un ponte tra Calabria e Sicilia ma tra l’Italia e l’Europa – afferma – un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo dei territori, voluta dal Presidente Silvio Berlusconi, che guarda al futuro e mostra al mondo l’eccellenza ingegneristica tricolore. Sarà un grande giorno per chi crede nel progresso, nella crescita e nella modernizzazione del nostro Paese”.
Il ponte, il cui iter è stato rilanciato con forza dal Governo in carica, viene presentato come un simbolo di modernità e integrazione infrastrutturale, capace di collegare fisicamente e strategicamente due grandi aree del Mezzogiorno e di proiettare l’Italia verso un più efficace sistema di mobilità europeo. Con l’approvazione definitiva del progetto, inizierà dunque la fase esecutiva, che prevede cantieri, occupazioni temporanee, prime attività di bonifica e opere preliminari. I sostenitori del progetto lo considerano un volano economico e occupazionale per l’intera area dello Stretto, nonché un’opera ingegneristica senza precedenti nel panorama europeo. Dopo anni di rinvii, polemiche e ripensamenti, il Ponte sullo Stretto sembra dunque non essere più solo un’idea.