Gli incendi che hanno devastato vaste aree della provincia di Trapani nelle ultime ore hanno riacceso l’attenzione sull’urgenza di strategie efficaci di prevenzione e gestione del rischio ambientale. Interi tratti di vegetazione ridotti in cenere, il bilancio dell’ennesima ondata di roghi estivi è pesante e lascia il territorio ancora una volta in ginocchio. Un quadro allarmante, che ha spinto il presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Salvatore Quinci, a intervenire pubblicamente con una presa di posizione netta: non basta più affrontare le emergenze, serve un cambio di passo deciso e strutturale. “Quanto accaduto ci impone una riflessione profonda. Ancora una volta, il nostro territorio è stato messo in ginocchio da incendi di vaste proporzioni, che hanno colpito aree naturali di straordinario valore ambientale. Non possiamo limitarci alla gestione dell’emergenza. È evidente che occorre attrezzarci con strumenti adeguati per prevenire questi eventi, che si ripresentano con frequenza crescente. Serve una svolta decisa”, ha dichiarato Quinci. Al centro della proposta avanzata dal presidente c’è l’istituzione di un corpo di Polizia Provinciale, un’unità operativa che possa affiancare i soccorritori e le autorità competenti nei momenti critici, ma soprattutto che possa intervenire in chiave preventiva. “Ritengo ormai indispensabile che il Libero Consorzio Comunale di Trapani si doti di un corpo di Polizia Provinciale, in grado di intervenire con prontezza non solo nei casi di reati ambientali, ma anche nelle situazioni di rischio, incendi e calamità, affiancando efficacemente la Protezione Civile, la Prefettura e tutte le autorità coinvolte nelle operazioni di soccorso”, ha spiegato Quinci.
Durante le fasi più concitate dell’emergenza, il Libero Consorzio ha mantenuto contatti costanti con la Prefettura, garantendo la presenza sul campo di squadre operative per la gestione della viabilità e il ripristino delle strade danneggiate. Un impegno che però da solo non basta. “Sono rimasto, da subito, in costante contatto con la Prefettura, seguendo l’evolversi della situazione e assicurandomi che il Libero Consorzio facesse fino in fondo la propria parte. Le nostre squadre operative e tecniche sono intervenute con tempestività per garantire la gestione della viabilità e il ripristino delle strade provinciali colpite. Ma tutto questo non basta più. Dobbiamo rafforzare in modo strutturale le attività di prevenzione”. Il presidente ha indicato alcune possibili linee di intervento: barriere tagliafuoco lungo le strade, manutenzione regolare del verde pubblico, rete di monitoraggio e sorveglianza più efficiente. “Penso ad esempio – ha spiegato – all’installazione di barriere tagliafuoco lungo le strade provinciali più esposte, a una manutenzione costante e programmata del verde, a una rete di sorveglianza e monitoraggio che sia realmente efficace”, ha affermato.
E infine Quinci ha lanciato un appello alla politica e alle istituzioni affinché si cambi approccio, puntando su soluzioni durature e visioni di lungo periodo: “È il momento di dare spazio a una politica capace di guardare lontano, con una visione amministrativa concreta, responsabile, incisiva. Abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare ciò che abbiamo di più prezioso: il nostro patrimonio naturale. La nostra provincia non può più accontentarsi di rincorrere le emergenze. Abbiamo bisogno di strumenti nuovi, di personale formato, di misure durature”. Parole che tracciano un programma d’azione chiaro, in un momento in cui l’aumento delle temperature e l’incuria dell’uomo stanno rendendo sempre più gravi e frequenti i fenomeni di roghi spontanei o dolosi. Un richiamo alla responsabilità amministrativa, ma anche alla coesione istituzionale, perché la lotta agli incendi e la tutela del territorio passano oggi più che mai da una gestione condivisa, coordinata e lungimirante.