Negli ultimi tre mesi, il Comitato promotore della candidatura delle “Saline di Sicilia” a Riserva della Biosfera MaB UNESCO ha dato vita a un intenso programma di animazione territoriale, coinvolgendo in prima linea i Comuni di Trapani, Marsala, Paceco e Misiliscemi, dove si trovano le preziose zone umide costiere interessate dalla proposta. Sono stati organizzati circa 30 appuntamenti, tra incontri informativi, questionari e tavoli tecnici tematici, che hanno registrato un’ampia partecipazione da parte di cittadini, giovani, associazioni, scuole, università, imprese e altri attori sociali ed economici. L’obiettivo è chiaro: costruire una candidatura condivisa e partecipata “dal basso”, fondata sull’identità e sulla vitalità delle comunità locali.
Il sostegno delle istituzioni regionali e nazionali
Il 3 aprile scorso, il Comitato – rappresentato dal presidente della Camera di commercio di Trapani, Giuseppe Pace – ha illustrato l’iniziativa all’assessora regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, ricevendo pieno supporto politico e tecnico. Gli uffici dell’assessorato hanno espresso disponibilità a integrare le esigenze della candidatura anche nel prossimo aggiornamento delle Misure di tutela del sito Natura 2000 che include le saline. Anche a livello nazionale, l’interesse è alto. Durante un incontro tenutosi il 28 aprile presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, i responsabili del Programma MaB hanno riconosciuto la novità assoluta della proposta: sarebbe la prima volta in Italia e nel Mediterraneo che saline, paesaggi antropici ma ricchi di biodiversità, verrebbero riconosciute come Riserva della Biosfera.

Un modello di sviluppo sostenibile condiviso dalle comunità
Il Ministero ha sottolineato come il successo della candidatura dipenda da una governance partecipata e inclusiva, capace di coinvolgere tutte le componenti della comunità: non solo enti e imprese, ma anche cittadini, scuole, associazioni, università. La Riserva della Biosfera non introduce nuovi vincoli, ma rappresenta un riconoscimento del valore ambientale, sociale e culturale di un territorio in equilibrio tra uomo e natura. “La designazione – ha commentato Giuseppe Pace – non è un marchio commerciale, ma uno strumento di valorizzazione delle buone pratiche locali e di promozione di un modello di sviluppo sostenibile ed equo. Non si aggiungono limiti, ma si offre alle comunità uno spazio di responsabilità e opportunità per il futuro”.
Verso la seconda fase: governance e piano di gestione
Alla luce del confronto con le istituzioni, il Comitato ha avviato la seconda fase del percorso di candidatura, che prevede:
- La raccolta di proposte per la stesura del Piano di gestione;
- La definizione di un programma di sostenibilità economica a lungo termine;
- Lo sviluppo di uno schema di governance condivisa, che assicuri il coinvolgimento democratico di tutti i soggetti del territorio.
La candidatura delle Saline di Sicilia è quindi una grande occasione per Marsala, Trapani, Paceco e l’intero comprensorio: un’opportunità per affermare un’identità territoriale forte, fondata sulla bellezza, la biodiversità e la partecipazione attiva delle comunità locali.