Mio caro sindaco, non avendo mai avuto direttamente a che fare con la politica attiva se non quella di nutrire della simpatia per la sua parte avversa, sono davvero costernato per quello che è successo all’interno della sua maggioranza, quella che fino a ieri ne decantava meriti e successi mai visti nella città di Marsala. Quella maggioranza bulgara che le ha portato 23.488 voti di preferenza nel 2020 e da cui oggi viene rinnegato e reietto. Dalla stessa gente che “coraggiosamente” ha abbandonato la nave per cercare alternative serie, secondo loro, che possano sostituirla nella guida della città. Ripeto per l’ennesima volta, che la mia poca esperienza politica ma con dei princìpi etici e morali, non concepisce questa presa di posizione dei suoi “ex sostenitori” ma che, per quanto possa essere contrariato rispetto la loro decisione.
Apprezzo la sua buona volontà nel voler dare continuità a quel progetto messo in campo bel 2020, con l’ultimo canto del cigno, ma non tutte le ciambelle riescono col buco, visto che “quelli là” lì hanno scafazzati. Sicuramente non le è mai mancata la verve nel suo impegno politico considerato i suoi passati impegni, più importanti e gravosi di quest’ultima esperienza, però arriva il momento che ogni individuo deve fare delle scelte che possano cambiare in meglio la sua vita. E lei bene aveva fatto quando ha abbandonato la scena politica, per ultima quella regionale. Il sussulto egoistico di poter dare il proprio contributo dopo tanti anni le ha fatto credere, a mio avviso, che c’erano in gioco tante rose e poche spine, ma così non è stato, perché lei non è “gli altri”, non è nella loro testa e nel loro essere integerrimi cultori di etica, moralità e sani princìpi, e glielo hanno schiaffato in faccia con la loro “democratica” decisione.
Un ultimo consiglio, che lei può anche prendere a ridere: lasci perdere, si goda la famiglia insieme alla gentile signora Mariella, sua moglie, i suoi figli tanto la nostra città con lei, con me e con pochi altri non potrà mai andare lontano, perché vive di un elettorato atipico, avvezzo a quello che gli è stato tramandato degli anni 50/60, e con un parco di giovane generazione che non mi fa stare tranquillo più di tanto. E la paura è tanta.
Cordialmente,
Ignazio Montalto