Mazara, il Consiglio Comunale teatro di scintille tra Tari e e accuse politiche

Luca Di Noto

Mazara, il Consiglio Comunale teatro di scintille tra Tari e e accuse politiche

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mercoledì 18 Giugno 2025 - 06:08

Più che una normale seduta consiliare, un campo di battaglia dialettico. Il Consiglio Comunale dello scors 13 giugno all’auditorium Mario Caruso si è trasformato in un’arena politica segnata da toni accesi, affondi verbali e richiami al rispetto istituzionale. Al centro dello scontro, da un lato il sindaco Salvatore Quinci, deciso a difendere l’operato dell’amministrazione; dall’altro, un’opposizione agguerrita, che accusa la maggioranza di mancanza di trasparenza e di voler silenziare le critiche. La tensione è stata alta fin da subito. La consigliera Vita Ippolito ha acceso il dibattito con un intervento dai toni duri: “Mazara 2 è una città nella città, abbandonata. I bambini giocano tra i topi e i cittadini convivono con cumuli di macerie. È la nostra Palestina”. Ha poi denunciato il progressivo smantellamento dei servizi pubblici: “Dal Tribunale all’Agenzia delle Entrate, fino all’INPS. La città è stata depredata”. Ippolito ha anche citato una nota ricevuta da un cittadino che minaccia azioni legali per presunti avvisi TARI intestati a soggetti inesistenti o deceduti, ipotizzando il falso in bilancio. “Vogliamo chiarimenti immediati”, ha affermato. E non è mancato un riferimento alla campagna elettorale dello scorso anno: “Il sindaco ci minacciò dal palco. Non ho denunciato perché non è nel mio stile, ma oggi vedo nelle azioni dell’amministrazione possibili ritorsioni contro chi non è allineato”.

Le posizioni che rivendica Forza Italia

La consigliera Antonella Coronetta con il gruppo consiliare di Forza Italia ha rivendicato l’esistenza di un’opposizione “vigile e costruttiva”. Ha respinto le accuse del sindaco, che avrebbe a suo dire invitato l’opposizione a “imbavagliarsi”: “Non possiamo accettare che ci venga chiesto di tacere. Il nostro compito è anche vigilare e denunciare le criticità, che non mancano”. Coronetta ha inoltre sollevato dubbi sulla proroga tecnica del contratto per la raccolta rifiuti. “Una proroga – ha spiegato – che viola i principi comunitari di libera concorrenza. La ditta non ha rispettato gli impegni, eppure è stata premiata. Perché?”, ha chiesto. In entrambi i casi non si è fatta attendere la replica del sindaco Quinci: “Guai a dire ancora che faccio ritorsioni. Mettere in dubbio la mia moralità è gravissimo. Se accadrà di nuovo, agirò per vie legali. Sono qui per rispondere su tutto, ma non accetto più di essere disegnato come non sono”.

E sui rifiuti…

Il primo cittadino ha rivendicato gli sforzi dell’amministrazione: “Su 6,6 milioni spesi per i rifiuti, i cittadini hanno pagato appena 1,8. Vogliamo davvero fare la battaglia tutti insieme o continuiamo con la propaganda? Non stampiamo moneta, le difficoltà sono oggettive e strutturali. Non siamo Trento, Monza o Bologna, quella è un’altra Italia. Chiediamoci piuttosto come mai non siamo come mai Mazara non è come i villaggi africani”. Quinci ha infine respinto le critiche legate alla campagna elettorale: “Ho chiesto scusa per quella frase sbagliata. Ma sentirmi dire ‘il liquido di Quinci è il fango’ e non ricevere scuse è ipocrisia. In quest’aula ci si può scontrare, ma con rispetto”. Anhe il consigliere Giorgio Randazzo (FI) ha criticato l’impostazione del dibattito: “Il Consiglio comunale non mi appassiona, manca il confronto vero. Quando si è in difficoltà, si annaspa. Quando si fanno domande vere, non si risponde. La politica deve essere rassicurante, non nervosa”. Randazzo ha anche ribadito con orgoglio le recenti scelte del centrodestra in ambito provinciale e ha accusato Quinci di avere delegittimato la classe politica e usato i partiti a propria convenienza.

Quinci risponde a Forza Italia e parla al PD

Il sindaco Quinci ha risposto con fermezza anche agli attacchi di Randazzo, respingendo l’accusa di aver delegittimato la classe politica locale. “Forza Italia? L’ho già avuta in maggioranza e l’ho testata. Sono felice che non sia con me”, ha dichiarato. Quinci ha ricordato le denunce passate dello stesso Randazzo contro amministratori locali, sottolineando come certe accuse abbiano semmai danneggiato l’immagine collettiva più di una battuta infelice. “Ora siamo tutti vergini?”, ha domandato provocatoriamente, denunciando quella che definisce una “narrazione capovolta”. Il sindaco ha anche ribadito: “Il centrodestra si delegittima da solo: in provincia governa con i 5 Stelle ad Alcamo e con Tranchida a Trapani. Io sono lineare e coerente. Oggi il Pd è al minimo storico, vuoi vedere che è colpa mia? Non sapevo di essere così potente, quasi quasi mi candido a presidente degli States…”. Infine, non è mancato il disappunto da parte di alcuni consiglieri, in alcuni degli interventi che hanno portato al termine della seduta, per i toni che hanno animato l’aula. Toni avvelenati, talvolta quasi carichi di disprezzo, che poco hanno a che fare con il bene della Cosa Pubblica.

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