La quadratura del cerchio, politicamente parlando, si annuncia quantomeno complessa. Ed è anche per questo che Alberto Di Girolamo, accompagnato dai suoi assessori e dal presidente della commissione Vito Cimiotta, ha voluto informare la città, attraverso la conferenza stampa tenutasi stamattina, dei dettagli di un bilancio su cui grava un buco di 7 milioni e mezzo di euro. Per recuperarli, come hanno spiegato sia il primo cittadino che il vicesindaco Agostino Licari, non bastano i provvedimenti di razionalizzazione della spesa già intrapresi, a partire dalla revisione del bando per gli scuolabus (con un risparmio del 50% per le casse comunali) o degli accordi con l’Aimeri per la raccolta notturna (altro risparmio del 75%), per finire con le spese di spedizione con un maggiore utilizzo della Pec e il ricorso a un servizio meno oneroso per il cartaceo. Da qui la decisione di proporre al Consiglio comunale un aumento dell’aliquota della Tasi dall’1.5 al 2.5 per mille in modo da recuperare almeno un milione e mezzo di euro.
“Stiamo cercando di risparmiare quanto più possibile, ma in tre mesi non potevamo fare la rivoluzione” ha spiegato il sindaco, che si è soffermato anche su una serie di anomalie riscontrate rispetto alle precedenti gestioni amministrative: dai numerosi contenzioni (Ztl, park card, videosorveglianza), alle difficoltà nel recupero crediti. Tutto ciò, mentre – tra il 2010 e il 2015 – il Comune di Marsala ha dovuto far fronte a un taglio dei trasferimenti da parte di Stato e Regione per una somma pari a 15 milioni di euro.
“Rispetto al bilancio del 2014 – aggiunge Agostino Licari – abbiamo riscontrato minori entrate per 2,2 milioni di euro, cui si sono aggiunti 500.000 euro di spese per la campagna elettorale e i costi per i centri destinati ai minori non accompagnati. Contemporaneamente, abbiamo residui attivi e crediti che ci impegneremo a recuperare per un totale di quasi 51 milioni di euro, tra cui 10 milioni di euro relativi a bollette dell’acqua non pagate, senza contare i mancati introiti riguardanti la tassa di soggiorno, su cui abbiamo riscontrato una forte discordanza tra le strutture ricettive censite dal Comune e quelle presenti su internet. Proprio per recuperare i crediti, intendiamo attivare anche un ufficio unico per le riscossioni, consapevoli che alcuni cittadini non pagano perché hanno davvero delle difficoltà. Mentre altri fanno i furbi, e con loro saremo inflessibili. Stiamo inoltre riflettendo sulla possibilità di non rinnovare il contratto con l’Aipa”.
Come evidenziato in apertura, adesso l’amministrazione dovrà preoccuparsi di trovare in Consiglio i numeri per l’approvazione della delibera sull’aumento della Tasi. “Questa è la nostra proposta, chiaramente il Consiglio è sovrano” ha dichiarato il sindaco, evidenziando come in caso di mancata approvazione si dovrà procedere al recupero di 1 milione e mezzo di euro tagliando alcuni servizi, dalle mense scolastiche all’assegno civico per i meno abbienti. Tuttavia, per quanto Di Girolamo abbia ostentato in conferenza stampa un certo ottimismo, l’assenza all’incontro con i giornalisti del capogruppo del Pd Antonio Vinci lascia pensare che anche all’interno del suo partito il primo cittadino avrà molte difficoltà a far digerire quest’atto. E gli incontri tra le diverse anime della maggioranza hanno fatto emergere non poche perplessità anche in seno al Psi, ai Democratici per Marsala e al gruppo Una Voce per Marsala. Probabile che qualcuno tra i più navigati (a partire dal presidente Enzo Sturiano) stia già lavorando per trovare un piano alternativo, dialogando anche con alcuni consiglieri d’opposizione più disponibili. Chiaramente, ogni intervento di questo genere comporterà inevitabili effetti sul futuro politico della maggioranza.