Un episodio sconcertante, se accertato nei modi e termini che raccontiamo, si è verificato in una scuola dell’infanzia della periferia marsalese.
Ci ha contattato la mamma, anch’essa operatore scolastico, di un bimbo che frequenta questa scuola di cui ci stiamo occupando, raccontandoci una vicenda che è accaduta nei giorni scorsi.
“Sono un’insegnante, a in una scuola diversa da quella frequentata da mio figlio e capisco bene che quello che racconto, pur nel suo paradosso, può accadere. Ma qui abbiamo travalicato – ci dice la mamma del piccolo che chiameremo “Paolo” per non rivelarne la vera identità -. Mio figlio è affetto da sindrome autistica non verbale ed è assistito, oltre dagli insegnanti curriculari, anche da altre figure professionali come l’assistente igienico-sanitario, Asacom e insegnante di sostegno. All’interno della scuola la partecipazione al servizio mensa aggiunge una forma importante di socializzazione”.
Ecco quello che sarebbe accaduto.
E veniamo ai fatti che ci racconta l’insegnante/mamma. Al bambino talvolta viene somministrato un menù differenziato. Quel giorno l’alunno mangiava pasta con omogeneizzato, aiutato dal personale che lo assiste. “Mi chiamano durante l’orario scolastico – dice la mamma – per avvertirmi che, chi si stava occupando di mio figlio, aveva riscontrato all’interno del cibo, dei pezzettini di vetro. Paolo ne aveva ingurgitato un paio di cucchiai. Mi sono subito recata a scuola, Il mio bambino non presentava anomalie ed il personale che somministra il catering, dopo averci detto che il barattolino di omogeneizzato era integro, anche tramite una ricerca nella spazzatura, è stato costretto ad ammettere che si era in verità rotto, probabilmente cadendo.
L’emergenza e il referto ospedaliero.
Assieme a mio marito abbiamo portato nostro figlio al Pronto Soccorso di Marsala dove i sanitari, dandoci la precedenza, hanno fatto intervenire gli specialisti e dopo un’indagine medica e un consulto col reparto specialistico dell’ospedale di Trapani, non hanno rilevato alcuna preoccupante presenza nello stomaco del bambino. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare il personale che assiste Paolo, la scuola che si è subito attivata, ma rimane il fatto che in una mensa scolastica non devono assolutamente accadere queste cose che ci spingono a riflettere su eventuali provvedimenti di tutela giudiziaria che potremmo intraprendere tramite il nostro legale”.
Le prossime tappe legali.
Abbiamo contattato l’avvocato Walter Renda che ci ha detto: “Provvederemo immediatamente a procedere con una omessa custodia nei confronti dell’istituto scolastico e di Marsala Schola. Stiamo anche valutando la possibilità di procedere dal punto di vista penale”.