Ad aprile erano iniziati i lavori di pulizia delle spiagge libere nei litorali marsalesi. Eravamo stati molto attenti a non perdere l’inizio degli interventi perchè Marsala come altre città trapanesi è o dovrebbe essere a vocazione turistica (giorni fa in una recensione sul web qualcuno ha scritto, speriamo solo simpaticamente, che la cosa più bella da vedere a Marsala è… Favignana). Bando alle ironie, si sa che le onde portano di tutto, soprattutto negli ultimi decenni con l’allarme plastica nei mari e negli oceani che sta distruggendo ecosistema e fauna. pezzi di legno, rifiuti vari, banchi di posidonia, una città di mare che si rispetti deve sempre tenere alta l’attenzione, nel periodo primavera-estate, alle spiagge. Ebbene, quei lavori erano iniziati, così come aveva fatto sapere l’assessore Giacomo Tumbarello, ma poi evidentemente mai più proseguiti.
I lidi sono puliti, i lettini e gli ombrelloni abbondano e le porzioni di spiaggia libera sempre più ridotte e in pessimo stato, metafora di quella canzone di Samuele Bersani: “Lo scrutatore non votante… prepara un viaggio ma non parte, pulisce casa ma non ospita, conosce i nomi delle piante che taglia con la sega elettrica”. Il litorale del cosiddetto Fortino, oggi solo una punta che emerge dall’acqua a causa dell’alta marea, non esiste più. Ai residenti e ai villeggianti viene da piangere. Letteralmente. C’era fino allo scorso anno una lingua di spiaggia, che bene o male, più male per il vero, poteva essere fruita. Oggi sono grandi montagne di posidonia in cui si annidano formiche, insetti e rifiuti. Da dopo l’ex lido Pakeka in poi, tra uno stabilimento balnneare e l’altro, non si troverà arenile pulito e pianeggiante, ma solo chiazze tra la posidonia che regna sovrana. E non è che ce l’abbiamo, poverina, con la pianta marina. Essendo specie protetta e volta a tutelare l’erosione della nostra costa, però, potrebbe essere meglio conservata e utilizzata a seconda la normativa prevista. Perchè la posidonia si può spostare di lato, per poi a fine stagione riposizionarla nel suo habitat originario, mentre quella marcia può essere addirittura portata al macero. Questione di volontà e di servizi (non) offerti da Amministrazioni comunali sempre più carenti di servizi e operai. Lo avevamo detto che saremmo stati vigili e a fine luglio possiamo dire che no, non ci siamo affatto.