Si terrà domenica 25 febbraio dalle ore 16, presso la chiesa di San Domenico a Castelvetrano, la cerimonia di premiazione della seconda edizione del “Premio Internazionale Selinunte”. Un’occasione per ricordare la figura e l’opera di illustri studiosi, come ci spiega il prof. Rosario Atria, presidente dell’Associazione Dante Alighieri a Castelvetrano: “La prima edizione si è svolta lo scorso anno per celebrare la memoria e ricordare la figura e l’opera di studiosi e illustri concittadini. È stata organizzata dalla sinergia delle associazioni Dante Alighieri, Panta Rei (presieduta dal dott. Girolamo Di Bella) e Archeoclub Selinunte (presieduta dall’avv. Giovanni Miceli)”.
Un evento, quello dello scorso anno, organizzato a una decina di giorni di distanza dall’arresto di Matteo Messina Denaro: “Credo la prima manifestazione culturale pubblica dopo quel momento che ha scosso la città e che l’ha fatta sentire libera anche da uno stigma immeritato. Un momento civico partecipato e intenso”. Il premio di saggistica letteraria è intitolato a Rosario Di Bella, quello di Poesia a Gianni Diecidue, quello di Narrativa a Paola Grassa. C’è anche quello per i Kuroi, i giovani studenti, che incentiva la partecipazione di scuole secondarie di primo e di secondo grado. “In futuro vorremmo coinvolgere anche le scuole primarie, con l’idea di valorizzare la pratica della scrittura, sollecitandoli a una partecipazione attiva”.
La novità di quest’anno è il premio di saggistica archeologica, intitolato a Vincenzo e Sebastiano Tusa. “Due figure importanti per il territorio, padre e figlio. Vincenzo Tusa fu direttore del Parco Archeologico di Selinunte e fu il principale fautore della separazione del Parco rispetto alla borgata marinara di Selinunte. Un’idea all’epoca molto discussa, ma lungimirante. Sebastiano Tusa è sempre stato amico di Selinunte, soprintendente del mare e assessore alla Cultura della Regione Sicilia. Ci ha lasciato tantissimi studi che riguardano la preistoria e le fasi successive”. Una sezione che verrà mantenuta in futuro anche grazie alla convenzione con la Fondazione Tusa, presieduta da Valeria Patrizia Li Vigni, vedova del prof. Sebastiano Tusa.