Hanno chiuso con delle grate i bagni pubblici di Piazza Marconi, Porticella. Dopo anni di incuria causato per l’uso improprio dei bagni da parte degli utenti ma anche per la mancata pulizia se non quotidiana quanto meno periodica da parte dell’Amministrazione comunale, oggi quei bagni sono ‘serrati’. A comunicarlo è l’ex sindaco Alberto Di Girolamo che più volte ha posto l’attenzione sulla vicenda.
“E’ vero che al peggio non c’è mai fine, ma chi avrebbe mai potuto pensare che la soluzione al degrado e alla sporcizia dei bagni pubblici di piazza Marconi sarebbe stata la chiusura con delle grate di ferro? Da non crederci, ma purtroppo è così. Inizialmente quando mi è stato detto ho pensato a uno scherzo o magari a una chiusura notturna per evitare atti vandalici, invece purtroppo i bagni sono chiusi h 24, già da alcune settimane. In questo modo il sindaco ha risolto il problema del degrado e dei bisogni fisiologici delle persone. Chi avrebbe mai potuto pensare a una tale soluzione? Non certo un normale amministratore amante della propria città, ma solo un politico di professione, che aveva promesso che in cinque minuti al massimo avrebbe risolto tutti i problemi della città, naturalmente nascondendo i fatti. Facendo chiudere i bagni ha risolto il problema dell’igiene. Se a qualcuno scappa la pipì ed è costretto a farla nei giardinetti o per strada, viene etichettato almeno incivile e maleducato e il sindaco come dovrebbe essere etichettato? Del resto a pensarci, anche questa trovata assurda fa parte del suo modo di amministrare, non sa mai niente e di tutto ciò che non fa, nonostante progetti e finanziamenti, o che fa male, la colpa è sempre di qualche altro, o della precedente amministrazione o del dirigente o funzionario che avrebbe fatto tutto a sua insaputa”.
Poi Di Girolamo continua: “Qualcuno ha sfregiato il Teatro Sollima all’insaputa del sindaco e della Sovrintendenza? La colpa è di un solerte funzionario. In una amministrazione normale, un funzionario che si fosse comportato in questo modo, verrebbe almeno richiamato ufficialmente e gli verrebbe cambiato il lavoro. Inoltre chi pagherà le spese per il ripristino dei colori originali, sperando che si possano ripristinare? Il sindaco, il funzionario, o come al solito i cittadini? Del resto anche la rimozione del murales di Marisa Leo, vittima di femminicidio, sarebbe stata opera di un altro solerte dipendente comunale. Ma chi può credere a tutte queste fandonie per non usare altri termini? Per non parlare del lungomare Boeo, che sta crollando. Il sindaco perde il finanziamento di oltre due milioni di euro e cerca di giustificarsi dicendo che il progetto ereditato dalla precedente amministrazione era sbagliato. Che speranza può avere questa terra con politici di tale fattura? Bravissimo a promettere tutto a tutti prima delle elezioni, a prendersi meriti che non ha, a dare le eventuali colpe agli altri, ma incapace di qualsiasi seria azione amministrativa, nell’interesse della città”.
“Nonostante tutto questo disastro (la città non è mai stata in queste condizioni nemmeno nella prima repubblica), penserebbe a ricandidarsi, nonostante quasi tutte le forze politiche che gli hanno fatto le liste e lo hanno fatto eleggere lo hanno scaricato. Anche se con ritardo si sono resi conto del grande errore che hanno fatto nello sceglierlo e nel fargli campagna elettorale, meglio tardi che mai. Bisogna sperare che alle prossime elezioni amministrative non si facciano ammaliare di nuovo, come purtroppo può accadere in politica ma non solo. Certo se i consiglieri comunali facessero politica nell’interesse della città come dicono, dovrebbero raccogliere le firme, presentare la mozione di sfiducia e votarla. Purtroppo ne dubito”, conclude il medico marsalese.