Mario Venuti in veste ‘brasileira’ chiude ‘a Scurata” e omaggia la canzone italiana. VIDEO

redazione

Mario Venuti in veste ‘brasileira’ chiude ‘a Scurata” e omaggia la canzone italiana. VIDEO

Condividi su:

giovedì 01 Settembre 2022 - 08:30

La rassegna ‘a Scurata, Cunti e canti al calar del sole – Memorial Enrico Russo, si è conclusa ancora una volta con un sold out al tramonto delle Saline Genna di Marsala con una grande serata di musica il 30 agosto.

Il cantautore siciliano Mario Venuti, imbracciando la sua chitarra, si è esibito nel Teatro a Mare “Pellegrino 1880” che prende il nome dalle storiche Cantine, omaggiando la musica italiana in una nuova veste ‘brasileira’.

I suoni del sud del mondo si sono incrociati con i classici della musica leggera italiana e la particolare vocalità dell’ex Denovo, tra falsetti ed estensioni melodiche disperse tra le acque rosa della salina. Ma non poteva che iniziare con il suo “Tutto questo mare” il live alla Scurata, una manifestazione organizzata dal MAC – Movimento Artistico Culturale, un connubio di realtà locali e di artisti che hanno unito le forze per creare uno degli eventi ormai di punta dell’estate marsalese, ricco di teatro, musica, danza.

GUARDA IL VIDEO:

Venuti, scavando tra la sua discografia, ha reinterpretato brani come “Crudele”, con cui partecipò al Festival di Sanremo nel 2004, “Il più bravo del reame”, brano datato 1998, nel post “Amore di plastica” scritto da lui per Carmen Consoli e con cui la cantantessa ha iniziato la sua carriera nel ’96; a seguire “Adesso con chi stai?”, “Caduto dalle stelle” e il cavallo di battaglia “Veramente”, per poi tornare ancora agli anni ’90 con “Le maniglie dell’amore” e “Niña Morena”.

Quando canta invece la sua hit “Fortuna” arriva sul palco l’artista Fabio Ingrassia che realizza un disegno istantaneo con la maestria e leggerezza di colori che solo lui riesce a imprimere su tela.

Dall’ultimo album “Tropitalia”, che segna nettamente la cifra stilistica che intende imprimere e che ha da sempre affascinato Venuti, per il pubblico marsalese canta e suona – con l’immancabile cappello che non è volato via per il vento – brani storici della canzone italiana come “Vivere” portata al successo da Carlo Buti, “Quella carezza della sera” ricordando Vittorio De Scalzi dei New Trolls scomparso poche settimane fa, “Vita” di Morandi-Dalla e “Il mio concerto” di Umberto Bindi, emozionando tra cori e applausi.

Il tutto sempre con un vestito sonoro leggiadro, sfarfallante a pelo d’acqua e sotto un cielo che da arancio è diventato prima blu indaco e poi blu notte. Venuti ha dato voce anche a Celentano e a Nicola Di Bari, rispettivamente in “Una carezza in un pugno”, e “Il cuore è uno Zingaro”; momento “Figli delle Stelle” e freschezza anni ’70 e “Maledetta Primavera” che, come lo stesso Venuti ha ammesso “Mai pensavo di poterla cantare” ed è comunque risultata funzionale nel contesto. A chiudere il concerto, la canzone italiana nel mondo per eccellenza, “Volare”, con testo e musica brasiliani.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta