Da oggi, primo luglio, prendono il via i saldi estivi.
La Sicilia è la prima regione in Italia. Quest’anno le previsioni oscillano tra l’ottimismo legato al ritorno della piena libertà di circolazione oltre che del turismo nazionale ed internazionale e le preoccupazioni sulla situazione economica generale con la crisi dei prezzi energetici e il peso dell’inflazione.
Secondo quando si apprende da Confcommercio, sul territorio siciliano, per l’acquisto di capi scontati, ogni famiglia spenderà in media 160 euro, pari a circa 53 euro pro capite, per un valore complessivo di poco più di 208 milioni di euro. Il numero di famiglie che, in Sicilia, acquisteranno in saldo è stimato in 1,3 milioni.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio Sicilia ricorda alcuni principi di base:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
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