Domani pomeriggio (giovedì 4 dicembre), con inizio alle ore 13,30, presso l’Aula “Piersanti Mattarella” dell’ex Provincia Regionale di Trapani, avrà luogo un seminario internazionale che conclude tre anni di iniziative e di studi (gennaio 2012 – dicembre 2014) portati avanti nell’ambito di “NOSTRA, Network of straits”, importante progetto Europeo sulla governance degli stretti d’Europa, che ha visto l’ex Provincia di Trapani (ora Libero Consorzio Comunale) come partner per lo stretto di Sicilia, in particolare per l’individuazione delle strategie atte allo sviluppo sostenibile ed alla salvaguardia del canale Sicilia (mare Mediterraneo). “NOSTRA, Network Of Straits” si inserisce in uno dei programmi della Politica Europea Regionale e di coesione 2007/2013 “INTERREG. IV” ed è finanziato grazie al fondo Europeo di sviluppo Regionale (FESR) per un importo complessivo di circa 2 milioni e mezzo di euro. La priorità di “NOSTRA” – sottolinea l’Ing. Antonino Candela, Dirigente del VI Settore dell’ex Provincia di Trapani – riguarda il sottotema dell’ambiente e della prevenzione dei rischi con particolare attenzione alla biodiversità e alla conservazione del patrimonio naturale, mentre le attività del progetto hanno riguardato tre temi principali: l’impatto ambientale dei trasporti marittimi; lo sviluppo economico di un turismo sostenibile ed ecocompatibile; la progettazione terrestre e marina coniugando la conservazione dell’ambiente ed il miglioramento della qualità della vita.
Le aree di riferimento di “NOSTRA” sono 8 stretti d’Europa: Stretto di Dover, Stretto di Messina, Stretto di Kvarken, Canale di Sicilia, Stretto di Finlandia, stretto di Otranto, Stretto di Fehmarnbelt, Stretto di Bonifacio. Sedici, invece, i partner del Progetto. Tra questi l’ex Provincia di Trapani che costituisce il confine siciliano dello Stretto di Sicilia e che svolge programmi di cooperazione transfrontaliera (ricerca scientifica, ambiente e cultura). Considerata l’importanza e la complessità dei problemi riguardanti lo Stretto di Sicilia, – aggiunge l’Ing. Candela – tra cui le ventilate trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nonché il dilagante fenomeno dell’immigrazione clandestina, il nostro piano di implementazione e di condivisone delle buone pratiche auspica, per quanto concerne la governance, il raggiungimento di un accordo politico, sulle misure da attuare per uno sviluppo sostenibile del Canale di Sicilia, tra i Ministeri d’Italia, di Tunisia e di tutti gli altri Paesi che si affacciano sullo Stretto. Ed ancora: la pianificazione dello spazio marino al fine di bilanciare l’utilizzo delle risorse con la tutela di un patrimonio naturale eccezionale; il controllo dei flussi turistici, favorendo comportamenti ecocompatibili; trasporti sostenibili con il controllo del transito navale (il 15% del traffico globale passa per il Canale di Sicilia) basato sul monitoraggio del campo di moto superficiale mediante misure HF in grado di fornire uno strumento operativo per la lotta all’inquinamento da idrocarburi in mare; lo sviluppo economico responsabile mediante l’indizione di un concorso di progettazione internazionale per la pianificazione, tra l’altro, di alcune realtà industriali, quali l’ex ASI del Comune di Trapani, e di aree protette con risorse ed habitat unici che generano importanti movimenti turistici. I lavori del seminario internazionale di domani pomeriggio saranno introdotti alle 13,30 proprio dall’intervento dell’Ing. Antonino Candela; seguiranno le relazioni sul tema della biodiversità che saranno svolte dal Dott. Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto Produttivo della Pesca di Mazara del Vallo, e dal Dott. Andrea Santulli, Direttore dell’Istituto di Biologia Marina del Libero Consorzio Universitario di Trapani.
Sui sistemi di rilevamento e monitoraggio dell’inquinamento (maree nere) interverranno poi l’Ing. Giuseppe Ciraolo, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale e dei Materiali dell’Università di Palermo; l’Ing. Giovan Battista Ferreri, Professore Associato dello stesso Dipartimento dell’Università di Palermo, ed il Dott. Francesco Raffa dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Previsti infine gli interventi di Parlamentari del territorio trapanese, tra cui quello del Sen. Antonio d’Alì (già Presidente della Commissione ambiente del Senato ed attuale componente della delegazione dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo) sul tema dei traffici e dell’ambiente nel futuro del Mediterraneo.