La Polizia di Stato di Marsala, nell’ambito di mirati servizi volti a frenare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel centro lilibetano, nella tarda serata di ieri ha tratto in arresto il 33enne Vincenzo Cudia e il 21enne Gaspare Vincenzo Dell’Oglio, entrambi marsalesi. I due sono stati colti nella flagranza del reato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (nella fattispecie, marijuana).
Nel corso di un’intensa attività investigativa condotta nelle scorse settimane è stato individuato un appezzamento di terreno incolto, occultato da una fitta vegetazione, situato in un’area di contrada Berbaro, ove insisteva una rigogliosa piantagione di marijuana.
Al fine di individuare i soggetti che avevano la disponibilità del fondo apparentemente incolto, gli agenti del locale Commissariato di Polizia hanno effettuato ripetuti servizi di appostamento ed osservazione che hanno consentito, nei giorni scorsi, di accertare che effettivamente presso quel terreno si recavano ripetutamente ed anche più volte nell’arco della giornata, due soggetti, successivamente identificati per gli odierni arrestati, i quali si adoperavano ad effettuare opere di irrigazione, nonché altri movimenti sospetti.
Ieri, intorno alle 19, nel corso del reiterato servizio di appostamento ed osservazione gli agenti hanno visto arrivare, intorno alle ore 20.15, giungeva Vincenzo Cudia, il quale si adoperava per procedere all’irrigazione del terreno, distendendo un tubo da un’abitazione attigua al fondo risultata essere nella sua disponibilità, fino ad inoltrarsi oltre il canneto ivi presente, per poi procedere ad irrigare il terreno. Operazioni alle quali partecipava attivamente l’altro soggetto, notato anche nelle giornate precedenti ed in seguito identificato come Gaspare Vincenzo Dell’Oglio.
Pertanto, gli agenti, avendo raccolto sufficienti elementi indiziari in ordine alla penale responsabilità dei due soggetti nei fatti contestati, hanno fatto irruzione sia in prossimità dell’abitazione che presso il terreno oggetto del servizio di osservazione. I due soggetti, dopo essersi avveduti della presenza dei poliziotti, hanno cercato di nascondere il tubo utilizzato poco prima per irrigare il terreno, ritirato velocemente da Dell’Oglio, operazione comunque non compiutamente ultimata, poiché interrotta dall’intervento degli agenti.
Al contempo, Vincenzo Cudia ha cercato una disperata fuga tentando di allontanarsi dal sito, scavalcando un muro che separa l’abitazione dall’appezzamento di terreno in questione, ma è stato bloccato dal tempestivo intervento dei poliziotti.
Nella circostanza, altri equipaggi del Commissariato di P.S. si sono recati presso l’appezzamento di terreno utilizzato dagli arrestati, ove da subito si è avvertito un forte odore tipico della marijuana ed, infatti, hanno rinvenuto la presenza di 33 piante della medesima sostanza e precisamente 5 piante dell’altezza di circa 1,5 mt ciascuna e 28 del tipo “afghana” dell’altezza variabile tra i 15 ai 50 cm ciascuna.
Dopo aver bloccato i due soggetti, gli agenti procedevano a perquisizioni anche in locali e veicoli nella disponibilità dei due soggetti. In particolare, nel vano portabagagli dell’autovettura in uso a Cudia è stato rinvenuto un sacchetto di nylon, con all’interno 6 buste del tipo di quelle utilizzate per congelare gli alimenti, contenenti un quantitativo di marijuana che alla successiva pesatura è risultata pari a 554,15 grammi, oltre ad un bilancino elettronico, un paio di guanti da giardiniere, una cucitrice, strumenti questi utilizzati verosimilmente per il confezionamento dello stupefacente.
Presso il sito ove erano coltivate le suddette piante, sono stati rinvenuti anche 22 bicchieri in plastica contenenti terriccio ed impiantate sementi di marijuana.
Effettuati i rilievi di polizia scientifica all’esito dei quali, tanto le piante quanto le infiorescenze contenute nei sacchetti sequestrati, risultavano essere del citato stupefacente.
Dopo le formalità di rito i due arrestati, su disposizione dell’autorità giudiziaria sono stati condotti presso le rispettive abitazioni per permanervi in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.