“La sera del 28 aprile riapriremo le porte delle nostre attività e le faremo rivivere accendendo tutte le luci. Il giorno dopo, il 29 una piccola delegazione si recherà presso il Comune per consegnare le chiavi delle nostre attività affinché queste vengano portate direttamente sul tavolo del Governo, così da ricordare che noi ci siamo, siamo in tanti e non abbiamo intenzione di arrenderci perché questa volta la posta in gioco è troppo alta”. Dopo aver appreso con delusione le decisioni adottate dal governo Conte in merito alla cosiddetta “fase 2”, gli iscritti all’associazione ASMAP Marsala annunciano una mobilitazione che intende far sentire la voce degli operatori del settore turistico-ricettivo, particolarmente penalizzato dal lockdown.
“Abbiamo aspettato fiduciosi – scrive il presidente Francesco Alagna – che fossero prese misure appropriate, provvedimenti capaci di dare a tutti noi la forza e la speranza di un futuro per le nostre famiglie e per le nostre attività, ma queste misure tardano ad arrivare e noi ci ritroviamo, ogni giorno che passa, a dover fronteggiare le spese di gestione pur rimanendo chiusi: affitti arretrati, bollette di luce e gas, fatture per acquisto materie prime in scadenza, rate varie non contemplate nei Decreti emananti e chi più ne ha più ne metta!!! Questo lungo periodo di stop sta iniziando ad intaccare i risparmi personali. Non da ultimo le problematiche legate alla riapertura all’interno di un panorama cittadino non dei più floridi. Possibilità come il “delivery” (consegna a domicilio) non possono essere la soluzione al problema. Non siamo a Milano!!! Il turismo di prossimità non sarà facile da intercettare e non può da solo bilanciare la mancanza del facoltoso turismo straniero. Lasciamo stare il tema del “Distanziamento” perché ancora non sono state date indicazioni certe ma dobbiamo considerare l’eventualità che il Governo imponga l’uso di mascherine, guanti, sanificazione dei locali con prodotti specifici e l’installazione di colonnine per la disinfezione delle mani della clientela. Tutto questo avrà chiaramente un ulteriore costo. Come sostenere tutte queste spese aggiuntive? Queste sono solo alcune delle motivazioni che ci spingono ad aderire all’iniziativa “Risorgiamo Italia”.