“Come al solito quando le cose non vengono spiegate correttamente – ci ha detto il commercialista marsalese Andrea De Stefano – e quando le aspettative vengono disattese risulta evidente che il malcontento regni sovrano e di conseguenza nascano lamentale”.
Ed è questo che sta succedendo in questi giorni dove gli uffici dell’INPS, CAF e Poste sono stati presi letteralmente d’assalto da parte dei cittadini che hanno fatto domanda per ottenere il reddito di cittadinanza e che chiedono delucidazioni sulla consistenza economica del beneficio ricevuto che per molti sarebbe inferiore rispetto alle attese.
“Malgrado l’accettazione delle istanze – continua l’esperto – diversi cittadini hanno avuto da ridire sulla consistenza economica del beneficio”.
A Marsala oltre mille soggetti a titolo individuale e quasi altrettante famiglie hanno fatto domanda e oltre il 75% si sono viste rispondere affermativamente. Il problema è relativo alla quantificazione degli importi.
“Facciamo chiarezza sulle cifre – ha continuato Andrea De Stefano -. Da fonti non ufficiali al 30 aprile scorso sono state oltre 2000 le richieste per nucleo familiare e per singoli arrivate all’Inps da Marsala, attraverso i modelli presentati alle Poste, ai Caf e online, per accedere al reddito di cittadinanza. Sugli importi che stanno generando lamentele ha risposto chiaramente l’INPS confermando che la somma viene calcolata al netto di prestazioni già erogate(assegni di disoccupazione, altri sostegni al reddito e bonus). I famosi “780 euro” sono una possibilità, la cifra massima ottenibile. Malgrado sia scritto nero su bianco, in molti hanno fondato le loro speranze sulle cifre sbandierate dai rappresentanti del governo, senza fare i conti con i sussidi e gli altri importi percepiti da ogni utente, che si vanno a “sottrarre” al reddito di cittadinanza”.
Per esempio se due cittadini che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza, a parità di requisiti, familiari, patrimoniali ecc, potrebbero ricevere una somma diversa in quanto i due cittadini potrebbero aver ricevuto precedentemente sussidi di importo diverso. Ma in tanti parlano di requisiti adatti a ricevere l’importo superiore a quello realmente ottenuto. “E’ evidente che anche qualche errore è possibile nel calcolo della cifra spettante visto che l’importo della prestazione viene ottenuto dall’incrocio e controllo di una serie di dati da parte degli organi competenti”. Proprio in queste ora il vice premier e ministro del lavoro ha detto che in alcuni casi proprio per arrivare in tempo all’erogazione di tutti gli aventi diritto, si è tenuto conto del reddito del 2017, invece che quello dello scorso anno. Appare chiaro che a parità di requisiti i redditi dei due anni potrebbero risultare differenti. Di Maio ha affermato che già nei prossimi mesi si provvederà all’eventuale adeguamento.
“Un primo passo per evitare ulteriori lamentele – ha concluso il commercialista – potrebbe essere quello di inviare al cittadino, che riceve il reddito di cittadinanza, il dettaglio del calcolo della somma ricevuta in maniera che lo stesso possa verificare che l’importo ricevuto e presentare eventuali deduzioni agli uffici competenti, sia veramente quella spettante con la conseguenza di evitare ulteriori lamentele e per presentare eventuali deduzioni agli uffici competenti”.