Pino Milazzo,è Consigliere comunale di Futuro per Marsala. Esperto della politica locale per avere ricoperto più volte il ruolo di consigliere, di assessore e di consigliere provinciale.
Tra un anno termina il mandato del sindaco Alberto di Girolamo. È il momento di tirare le somme del lavoro amministrativo. Lei dall’opposizione che idea si è fatta?
“Abbiamo svolto un lavoro critico , ma anche pieno di proposte. Molte volte ci siamo scontrati con l’intransigenza e la difficoltà di dialogo con l’amministrazione. E dire che abbiamo creato i presupposti”.
Per esempio?
“Pochi giorni fa abbiamo approvato in Consiglio comunale il piano finanziario dei rifiuti. C’è stato un lungo dibattito in aula ma anche nella città, sul fatto che in parte la raccolta differenziata stenta a decollare anche per colpe che non sono tutte ascrivibili ai cittadini poco virtuosi. Avevamo chiesto al vice sindaco Agostino Licari di incontraci per discutere assieme soluzioni e modifiche, non è stato possibile. Malgrado tutto, pur non condividendo il piano, ci siamo astenuti nell’interesse della città”.
Proiettandoci al futuro, ci risulta che le acque della politica sono in fibrillazione e alla ricerca di candidati e soluzioni alternative alla giunta guidata da Alberto Di Girolamo. Voi come vi state muovendo?
“Secondo me l’area moderata che non ha condiviso le scelte operate da questa amministrazione ha il dovere di cercare di offrire alla città soluzioni diverse. Ripartire dalla ricerca di giovani e donne che vogliono impegnarsi in politica ed approntare un programma di cose da fare. L’Aaroporto vero volano dell’economia della città che da altre un anno langue e per il quale sembra che non ci siano alternative per rilanciarlo, ma anche il porto. Non sappiamo più nulla dei lavori privati che dovevano prendere il via da tempo, ma neppure dei finanziamenti pubblici. Oltre ad un forte impegno nelle questioni sociali”.
Di programmi sono piene le campagne elettorali e sulla carta spesso appaiono tutti buoni…
“Anche per questo io credo che bisogna individuare una persona che oltre ad essere disponibile, sia capace a portare avanti un programma che, oltre dalla forze politiche e sociali, sia condiviso dalla gente”
Sembra che lei abbia in mente oltre che un identikit del nuovo sindaco, anche il nome.
“Non ho individuato un soggetto specifico, ma ritengo che debba avere queste caratteristiche”
E debba essere espressione anche di alcuni partiti?
“Tutti quanti orbitano in area moderata e vogliono contribuire al cambiamento”
Il dialogo può essere esteso anche al Partito democratico?
“Certamente”.
Il suo storico leader Massimo Grillo oltre fare delle valutazioni analoghe alle sue, si è detto eventualmente disponibile a ricandidarsi alla carica di sindaco.
“Se non dovessero maturare altre alternative potrebbe essere una soluzione”.
A proposito di “sociale”, lei fa parte della commissione d’inchiesta sul problema. A che punto siete arrivati?
“Naturalmente io non posso anticipare le conclusioni a cui siamo giunti. Abbiamo chiesto qualche giorno di proroga per permettere alla commissione di stilare il documento che presenteremo alla stampa e in Aula Consiliare”.
Recentemente la sua collega di gruppo Francesca Angileri, ha visto un componente della sua famiglia coinvolto nell’operazione “Artemisia”. Lei che idea si è fatta?
“Che compete alla magistratura accertare le eventuali responsabilità. Con Francesca, che naturalmente risulta estranea alla vicenda, abbiamo collaborato e a lei va la mia solidarietà umana”.