L’Ande contro l’abolizione della doppia preferenza di genere. “Chi la propone dimostra ottusità”

redazione

L’Ande contro l’abolizione della doppia preferenza di genere. “Chi la propone dimostra ottusità”

Condividi su:

venerdì 03 Agosto 2018 - 10:14

L’associazione nazionale donne elettrici scende in campo contro il disegno di legge in discussione all’Assemblea Regionale Siciliana che mira ad abolire la doppia preferenza di genere per le elezioni amministrative. Ande nazionale, regionale e di Marsala (presieduta dalla professoressa Giuseppina Passalacqua) esprimono disappunto per tale iniziativa, ritenendo piuttosto che si dovrebbe la doppia preferenza di genere anche per le elezioni all’Ars.

“La proposta – sottolinea la nota dell’Ande – è stata presentata dagli onorevoli  Stefano Pellegrino e Milazzo eletti entrambi nelle file di Forza Italia ed è appoggiata da deputate /i del M5S. La loro motivazione si basa sul concetto che “non si è raggiunta la parità di genere” e che  “l’obiettivo del legislatore non è stato raggiunto”, dimostrando una grande ottusità nell’interpretazione della legge, visto che la doppia preferenza rappresenta una facoltà concessa all’elettore che aumenta la portata del voto stesso, favorendo il riequilibrio di genere, ma non lo impone. E’ incredibile che adesso più che mai si tentino manovre di riduzione degli spazi alle donne, il cui contributo nell’affrontare questioni di tutti tipi è senz’altro indispensabile. Tutte le associazioni femminili, sindacati, PD, si sono espressi contro questa abolizione e L’ANDE Nazionale ha firmato la petizione e si è impegnata a divulgarla. Noi dell’ANDE Sicilia siamo notevolmente mortificate, per  questo abbiamo già firmato  la petizione (https://chn.ge/2mXk2gs) chiedendo al Presidente della Regione, al Presidente dell’Ars, nonché a tutti i nostri rappresentanti  eletti nel parlamento siciliano di mettere fine una volta per tutte all’ accanimento di questo o di quel deputato, dimostrando di cogliere la portata democratica della doppia preferenza di genere ed evitando  che la Sicilia venga relegata a fanalino di coda delle altre Regioni d’Italia e d’Europa”.

Condividi su: