Baia San Vito, scontro politico sulla valutazione ambientale: “Nessuna cementificazione”

redazione

Baia San Vito, scontro politico sulla valutazione ambientale: “Nessuna cementificazione”

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lunedì 15 Dicembre 2025 - 08:09

La tutela della baia di Santa Margherita torna al centro del dibattito politico regionale, soprattutto per il rischio di un’eccessiva proliferazione di chioschi e strutture. A sollevare il caso è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Presidente della Regione Siciliana e all’Assessore regionale al Territorio e all’Ambiente in merito al progetto del Comune di San Vito Lo Capo che interessa le aree di Macari e Castelluzzo. Al centro della contestazione c’è il parere positivo di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) rilasciato dalla Regione Siciliana, che autorizza interventi e installazioni in una delle aree naturalistiche più pregiate della costa trapanese. Secondo Ciminnisi, si tratta di un territorio fragile che necessita di una tutela rigorosa e non di ulteriori pressioni antropiche. Sulla vicenda è intervenuta anche l’assessora regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino, chiarendo che il parere VIncA rilasciato finora è da considerarsi uno screening preliminare, effettuato dalla Commissione tecnica specialistica (CTS) e di competenza dirigenziale. Proprio per questo, Savarino ha chiesto al direttore generale del Dipartimento Ambiente di riesaminare con attenzione il provvedimento.

L’Amministrazione comunale di San Vito: “Informazioni distorte”

Alle critiche politiche e ambientaliste replica con fermezza l’Amministrazione comunale di San Vito Lo Capo, che esprime “profondo rammarico” per quelle che definisce informazioni distorte e interpretazioni fuorvianti circolate in questi giorni. Secondo il Comune, il procedimento di Valutazione di Incidenza Ambientale si è svolto nel pieno rispetto della legge e appare ingiustificato mettere in discussione l’operato della Commissione regionale incaricata, composta da tecnici qualificati con comprovate competenze ambientali, naturalistiche e faunistiche. L’iter valutativo, durato oltre quindici mesi, è stato caratterizzato – sottolinea l’Amministrazione – da numerose richieste di integrazione e approfondimenti, con un esame puntuale da parte di una Commissione composta da 55 membri. Un lavoro collegiale e approfondito che, secondo il Comune, smentisce rappresentazioni semplificate o strumentali del procedimento. L’Amministrazione ricorda inoltre che, per anni, nelle stesse aree si sono svolte attività prive di un adeguato inquadramento autorizzativo e senza una reale attenzione agli strumenti di tutela ambientale. Proprio per questo viene ritenuto singolare che oggi, nel momento in cui si è giunti a un quadro di regole chiare e a una maggiore protezione del territorio, le critiche siano diventate così accese.

Il Comune: “Strutture amovibili”

Nel merito del progetto, il Comune chiarisce che non è prevista alcuna edificazione né trasformazione permanente del territorio. Le strutture ipotizzate sono esclusivamente amovibili, minimali e integrate nel paesaggio, pensate per garantire servizi essenziali come bagni e piccoli punti di ristoro, già presenti in numerose riserve naturali italiane. L’obiettivo dichiarato è quello di assicurare una fruizione ordinata e sostenibile delle aree costiere. Un altro nodo centrale riguarda la gestione dei flussi turistici. Dotare la costa di Macari di servizi minimi – sostiene l’Amministrazione – consentirebbe di alleggerire la pressione sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, oggi fortemente congestionata. La totale assenza di servizi, infatti, ha finora scoraggiato famiglie, anziani e visitatori, impedendo una distribuzione più equilibrata delle presenze lungo il litorale. In merito però, la recente sentenza sui chioschi dello Stagnone dice anche altro: ovvero che le strutture possono restare fisse tutto l’anno. E questo potrebbe costituire anche un precedente.

Gli altri interventi strutturali per i litorali

A queste misure si affiancano altri interventi strutturati: ZTL, parcheggi esterni, navette e trenini turistici gratuiti, potenziamento dell’assistenza ai bagnanti, pulizia manuale delle spiagge e utilizzo esclusivo di strutture leggere e temporanee. In questo quadro si inserisce anche il contestato Teatro Effimero, una struttura temporanea e rimovibile destinata a piccoli eventi culturali e musicali al tramonto, già prevista nel programma elettorale dell’Amministrazione e condivisa in passato anche da esponenti ambientalisti locali. Il Comune rivendica una visione coerente con il percorso di sensibilizzazione ambientale avviato con l’iniziativa “Il Paradiso Salvato”, ricordando come l’area sia stata in passato minacciata da progetti industriali di grande impatto. “È ingiustificato – afferma l’Amministrazione – descrivere il nostro operato come una minaccia per l’ambiente, quando al contrario stiamo lavorando per tutelarlo e valorizzarlo”. Quanto alla richiesta di revisione avanzata dall’assessora Savarino, l’Amministrazione comunale accoglie positivamente l’approfondimento annunciato dall’Assessorato regionale, dichiarandosi certa che le verifiche confermeranno la correttezza tecnica e procedurale del lavoro svolto. “Non abbiamo alcuna intenzione di alterare o danneggiare il territorio – conclude il Comune –. Ogni scelta è orientata alla massima tutela del paesaggio, al rispetto delle norme e a un modello di fruizione sostenibile, capace di coniugare ambiente, sicurezza e qualità dell’esperienza turistica”. L’obiettivo resta quello di valorizzare pienamente Macari e Castelluzzo, preservandone il pregio e migliorando la qualità della vita di residenti e visitatori, nel segno della trasparenza, del confronto istituzionale e di una corretta informazione.

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