È iniziata nella storica cornice di Sala d’Ercole a Palazzo dei Normanni, già dalle 14 di oggi, la seduta dell’Assemblea regionale siciliana convocata per discutere la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione, Renato Schifani. A dirigere i lavori è il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, che poco prima dell’apertura ufficiale dell’Aula ha ricevuto dalla Procura di Palermo la notifica della richiesta di rinvio a giudizio per ipotesi di corruzione e peculato. Schifani è arrivato puntuale e ha preso posto tra i banchi del governo per ascoltare gli interventi dei deputati dell’opposizione, che hanno articolato la mozione in quindici punti. Il voto finale è atteso intorno alle 19, dopo gli interventi conclusivi sia della minoranza sia della maggioranza. Il governatore parlerà solo alla fine del dibattito.
Le critiche dell’opposizione
La seduta è stata scandita da un fitto susseguirsi di interventi. Tra i più duri, quello del deputato del Partito Democratico Antonello Cracolici, che è anche presidente della commissione regionale Antimafia. Secondo Cracolici, “… il presidente della Regione, Renato Schifani, non è adeguato a ricoprire questo ruolo. In questi giorni ha parlato della fatica del presidente: lo sappiamo che è un incarico impegnativo, ma oltre alla fatica occorre dare l’esempio“. Un’affermazione ripetuta due volte nel corso del suo intervento, a sottolineare la gravità del giudizio politico espresso. Ancora più incisivo il leader del movimento Controcorrente, Ismaele La Vardera, che in Aula ha usato toni fortemente critici: “Re Schifani è nudo. L’inadeguatezza del suo governo è sotto gli occhi di tutti. Ordina ai suoi cortigiani di osannarlo. Si è meritato il soprannome di ‘Totò Schifani’. Lei non è stato il vero presidente, il vero presidente era Totò Cuffaro”, ha dichiarato rivolgendosi direttamente al governatore.
Dipasquale richiama in Aula Schifani
L’onorevole Nello Dipasquale del PD richiama Renato Schifani in Aula che nel frattempo si era allontanato per poi tornare al richiamo: “Da quando è iniziato il dibattito, il presidente della Regione si è assentato almeno quattro volte”.
Attenzione da parte della Lega
E’ intervenuto anche il deputato Figuccia della Lega: “Sono state dette alcune cose meritevoli di riflessione. Serve un grande senso di responsabilità da parte di tutti, al di là degli schieramenti. Stanno emergendo aspetti rilevanti che meritano approfondimento e scelte coraggiose”.
I contenuti della mozione
La mozione è stata presentata dai tre capigruppo di opposizione, Michele Catanzaro per il PD, Antonio De Luca per il M5S e Ismaele La Vardera per Controcorrente. Tra le motivazioni quello che la Regione è “… interessata da numerose iniziative dell’autorità giudiziaria che coinvolgono esponenti politici della maggioranza, che sostiene il Presidente della Regione, componenti del Governo regionale e soggetti da essi nominati ai vertici della sanità regionale, della burocrazia e degli enti collegati, suscitando profondo sconcerto e indignazione nell’opinione pubblica regionale e nazionale“. Poi ancora le recenti difficoltà della maggioranza a reggere l’urto del voto segreto; le difficoltà legate al servizio sanitario regionale, dalla gestione delle nomine alle liste d’attesa, fino all’attuazione dei Lea; l’accusa al governatore di aver “privilegiato rapporti politici con ristrette componenti della maggioranza, in particolare con la Democrazia Cristiana e con la Lega, procedendo altresì al reintegro dell’assessore Sammartino nella carica di assessore e vicepresidente successivamente alla sospensione cautelare disposta dall’autorità giudiziaria“. Ed ancora la mancanza di riforme strutturali e le disfunzioni nella gestione del servizio idrico e del sistema dei rifiuti; le criticità che “hanno riguardato l’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, interessato da vicende che hanno coinvolto esponenti della maggioranza e che hanno ulteriormente minato la credibilità dell’azione amministrativa“, con la richiesta della Procura di Palermo del rinvio a giudizio per corruzione dell’assessore Elvira Amata.