I Liberi Consorzi Comunali della Sicilia chiedono una riforma netta e condivisa che definisca finalmente il ruolo delle ex Province. Secondo i presidenti siciliani, questi enti – fondamentali nel coordinamento dei territori e nella gestione dei servizi sovracomunali – rischiano di rimanere senza una vera identità istituzionale e senza risorse adeguate. Negli ultimi anni gli Enti di Area Vasta hanno cercato di recuperare funzioni e competenze, ma il loro percorso resta incompleto e frammentato. Mentre Comuni e Regioni hanno un ruolo ben definito, il futuro di Province e Consorzi è ancora incerto, nonostante la loro importanza strategica. Per questo servono nuove norme organizzative e finanziarie che permettano loro di funzionare davvero e di sostenere le comunità amministrate.
Salvatore Quinci, Presidente del Libero Consorzio di Comuni di Trapani, ha sottolineato la necessità di una scelta politica chiara: “Serve definire il ruolo degli Enti di Area Vasta. Senza risposte non potremo essere davvero la Casa dei Comuni”. La sua collega di Ragusa, Maria Rita Schembari ha evidenziato l’urgenza di passare ai fatti: “Basta dichiarazioni d’intenti. È il momento di una road map per rafforzare i Liberi Consorzi, essenziali per affrontare le emergenze e costruire strategie di sviluppo”. Il Presidente dell’ex Provincia di Siracusa richiama il valore del coordinamento: “Stiamo lavorando uniti. Vogliamo riportare i Liberi Consorzi al centro delle dinamiche istituzionali del Paese”. Il Presidente ennese Piero Capizzi chiede risorse e una visione innovativa: “Gli Enti di Area Vasta vanno sostenuti. Serve una strategia di rilancio delle amministrazioni provinciali, con fondi certi e piani di sviluppo integrato”. Il coordinamento regionale dei presidenti dei Liberi Consorzi ribadisce dunque un messaggio unitario: senza una riforma chiara e investimenti adeguati, le ex Province siciliane non potranno svolgere i compiti fondamentali che il territorio richiede.