L’intreccio tra Stato, magistratura, cosa nostra, pentiti e cacciatori di taglie tra gli anni Ottanta e i Novanta del secolo scorso: nato da un podcast (Loro lo sanno) con un indizio nascosto, “Palermo Requiem” (Marlin Editore) del giornalista e scrittore siciliano Gery Palazzotto narra una storia vera scritta come un romanzo. Una storia che riguarda tutta l’Italia, a dispetto del titolo, “dove nulla cambia e tutto resiste. La tesi del libro: raccontare la stagione in cui Palermo è insieme laboratorio politico e terreno di coltura criminale. Un momento in cui si sperimenta una nuova resistenza sociale e si affina la macchina del depistaggio istituzionale, in cui la mafia uccide e lo Stato lascia morire. La formula: un ibrido tra noir e spy-story, saggio e inchiesta giornalistica. Quella che sto cercando di raccontare è una storia di persone, di incontri casuali col destino, di trame intricatissime“, scrive Gery Palazzotto nel libro, che verrà presentato sabato 22 novembre 2025 alle ore 18 all’Associazione Finestre sul mondo (via Sibilia, 36) di Marsala (TP) in compagnia dell’autore con Giacomo Di Girolamo, scrittore e giornalista, direttore di TP24 e Radio RMC 101, e dell’avvocato Valerio Vartolo.
Palermo Requiem si apre negli anni Settanta con una banda di ragazzini, un pallone e l’asfalto rugoso della strada. Ma nella Palermo del quartiere Resuttana-San Lorenzo niente (e nessuno) è quel che sembra. Nemmeno il narratore di questa storia, che in quel quartiere è nato e cresciuto e di alcuni protagonisti è stato amico. Così, da quella banda di bravi picciotti e chiodi storti usciranno poliziotti e giornalisti, traditori e mafiosi. Uno su tutti, Emanuele Piazza, reclutato nei servizi segreti e ammazzato da Cosa nostra il 16 marzo 1990. La sua, è la storia mai raccontata di una squadra speciale addestrata per dare la caccia ai latitanti di mafia con licenza di uccidere.