Il Circolo del Partito Democratico di Marsala interviene dopo la bocciatura in Consiglio comunale della delibera sulla trasformazione dell’Istituzione Marsala Schola in Marsala Servizi, definendo l’esito del voto «un atto di responsabilità politica e di controllo democratico». «Non si è trattato di un semplice incidente di percorso – afferma il Circolo – ma dell’epilogo di una farsa amministrativa mal congegnata che certifica il fallimento politico e gestionale della Giunta Grillo». I dem marsalesi dicono di condividere pienamente le motivazioni espresse in Aula da chi ha votato contro la proposta, con un fragoroso “no”. Per il PD locale, il voto contrario «non è un atto di chiusura, ma un esercizio legittimo e doveroso della funzione di controllo». E aggiunge: «Il sindaco Grillo ha più volte tentato di delegittimare il Consiglio comunale, unico organo eletto a rappresentare l’intera comunità. Chi attacca un’istituzione democratica per nascondere le proprie carenze dimostra debolezza politica e arroganza istituzionale».
Nel merito, i democratici giudicano il progetto «privo di un’adeguata base tecnica e di una chiara visione strategica». Lungi dall’essere un’operazione di efficientamento, «era un tentativo di mascherare inefficienze amministrative». Secondo il PD, il Sindaco avrebbe «sconfessato le sue stesse promesse di scioglimento di Marsala Schola, cercando invece di blindarla politicamente». Particolarmente critiche le osservazioni sui compensi previsti per il nuovo CdA, «fino al 50% dell’indennità del sindaco». «A Marsala servono servizi efficienti, non l’ampliamento delle poltrone e i cappotti di velluto per i fedelissimi», denuncia il Circolo. La bocciatura di quello che viene definito «un multiservizi mascherato» rappresenta, secondo il Partito Democratico, «… la prova che l’Amministrazione Grillo, dopo cinque anni, non ha una visione strategica: i servizi pubblici essenziali restano segnati da ritardi, inefficienze e totale assenza di programmazione. Una Giunta – conclude il Circolo – ormai isolata e priva di autorevolezza».