Il timore è sempre lo stesso, puntuale come un orologio svizzero: con la fine della stagione estiva, le Isole Egadi rischiano di spegnersi insieme ai collegamenti marittimi che le tengono vive. Quest’anno, però, l’allarme arriva con un’intensità particolare. A.T.A. Isole Egadi, l’associazione che riunisce gli operatori turistici dell’arcipelago, si unisce alle preoccupazioni espresse da Federalberghi Isole Minori Sicilia in merito all’ipotesi di trasferire in anticipo alla Regione Siciliana la gestione delle tratte statali operate da Liberty Lines.
“Ormai ogni anno – denuncia Giacomo Incarbona, presidente dell’associazione – ci ritroviamo a correre all’ultimo minuto per evitare l’allontanamento delle tre isole da Trapani, con il conseguente spegnimento della stagione produttiva”. Un paradosso che rischia di compromettere i già delicati equilibri di un comparto turistico che vive di continuità e programmazione.
Gli operatori chiedono a gran voce la proroga della programmazione estiva delle corse, indispensabile per mantenere attivo il flusso di visitatori. Quest’anno, spiegano, l’andamento turistico è stato anomalo e incerto, con numeri altalenanti che hanno messo a dura prova le attività ricettive e commerciali. L’estensione dei collegamenti consentirebbe non solo di allungare la stagione, ma anche di offrire un’accoglienza adeguata a un nuovo e inatteso interesse internazionale.
Proprio a giugno, infatti, le Egadi sono state meta di una giornalista americana, giunta sulla scia del clamore mediatico legato alla grande produzione cinematografica Odyssey, che promette di proiettare l’arcipelago sotto i riflettori del mondo. Le sue domande, semplici ma decisive, hanno colpito nel segno: “È facile arrivare da Trapani alle isole? Quanti mezzi giornalieri ci sono? Quali sono gli orari?”
Domande che, sottolinea Incarbona, si trasformano in responsabilità precise per chi gestisce i collegamenti. Perché l’accessibilità non è un dettaglio logistico, ma il cuore stesso della competitività turistica. Senza trasporti adeguati e costanti, l’arcipelago rischia di rimanere un sogno difficile da raggiungere, proprio mentre il mondo comincia a scoprirlo.
Le Egadi chiedono dunque di non essere lasciate indietro: non solo per allungare l’estate, ma per garantirsi un futuro che, oggi più che mai, passa dal mare.