Negli ultimi giorni l’Ente Luglio Musicale Trapanese è finito al centro del dibattito politico cittadino, dopo che il leader del movimento Futuro, Antonini, ha sollevato dubbi sulle condizioni economiche della storica istituzione culturale, richiamando una nota del Collegio dei Revisori del Comune di Trapani. Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente, riunitosi in plenaria lo scorso 1° settembre, ha diffuso una lunga nota con cui intende “contestualizzare” i dati finanziari e smontare quella che definisce una campagna di “strumentalizzazione politica” capace di generare “sfiducia generalizzata” tra cittadini, pubblico, fornitori e artisti.
I debiti ereditati
Il CdA ricorda come le difficoltà economiche affondino le radici in gestioni passate: l’attuale governance, in carica dal 2022 (alcuni membri) e dal 2023 (altri), ha ereditato un debito tributario di circa 900mila euro, frutto soprattutto di cartelle esattoriali accumulate tra il 2015 e il 2018. “Nonostante ciò – sottolineano gli amministratori – non abbiamo scelto l’attendismo, ma un approccio prudente e oculato”. Tutti i debiti fiscali sono stati oggetto di transazioni, rateizzazioni o adesione a rottamazioni che hanno permesso di ridurre l’esposizione e dilazionare i pagamenti.
Budget, controlli e piano di risanamento
Dal 2022 l’Ente ha introdotto un sistema di controllo di gestione con budget preventivi per ogni stagione teatrale, basati sul principio dell’“impegno di spesa”, così da evitare sforamenti. Parallelamente, il CdA sta lavorando a un piano di risanamento per ottimizzare l’uso dei fondi provenienti da Comune di Trapani, Regione Sicilia e Ministero della Cultura, destinati sia all’attività ordinaria che alla gestione dei debiti pregressi. A complicare ulteriormente i conti, ricordano gli amministratori, sono stati due eventi significativi: il recesso della Provincia di Trapani, che garantiva un contributo annuo di 270mila euro, e la revisione straordinaria affidata alla società Revicon S.r.l.. Quest’ultima ha fatto emergere passività non registrate nel bilancio consuntivo 2020, imponendo una rettifica successiva da parte del Comune.
Continuità aziendale garantita
Nonostante l’esposizione debitoria, il Luglio Musicale Trapanese – rassicura il CdA – non rischia la continuità aziendale. L’Ente dispone infatti di una solida capienza patrimoniale, rappresentata dal 77% della proprietà del Palazzo Lucatelli, stimata in oltre 1,8 milioni di euro. Inoltre, i conti più recenti evidenziano segnali positivi: il bilancio consuntivo 2023 si è chiuso con un avanzo di gestione di 44.292 euro.
“Nessuna inerzia, solo responsabilità”
Il CdA, composto da due avvocati, un dirigente scolastico e un dirigente regionale – tutti non retribuiti – insieme al sindaco di Trapani, rivendica di avere sempre agito “a tutela del personale e del futuro dell’Ente”, con tempi di intervento proporzionati alla complessità della situazione ereditata. L’appello finale è rivolto alla cittadinanza: “Ogni dato, anche il più allarmante, va letto nel giusto contesto e non piegato a logiche di contrapposizione politica. La nostra priorità resta la salvaguardia del Luglio Musicale Trapanese, patrimonio culturale della città e tradizione viva da oltre settant’anni”.