Fuggono da Marsala, da comunità sovraffollate o inadeguate, con la speranza di trovare accoglienza a Bologna. Ma ad aspettarli, spesso, non ci sono letti né operatori sociali, bensì le stanze degli uffici della Polizia per le ‘scartoffie burocratiche’. Il sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati nel capoluogo emiliano è al collasso, e i giovanissimi migranti finiscono per trascorrere ore – e a volte intere notti – in Commissariato in attesa di una sistemazione che spesso non arriva. L’ultima immagine simbolica arriva proprio da lì: pochi giorni fa, quattro ragazzini gambiani si sono presentati all’ufficio denunce, ognuno con la propria valigia e documenti in regola. Si erano allontanati da Marsala, cercando una nuova possibilità nella ‘città rossa‘. Ma, in assenza di posti disponibili nelle strutture cittadine, dopo ore di attesa e senza una destinazione certa, si sono allontanati di nuovo, per conto proprio.
Una storia analoga ha riguardato anche un minore egiziano, rimasto per tutta la notte negli uffici della Questura. Quando finalmente gli operatori del Priss sono arrivati per trasferirlo nella comunità di Firenze dove già era stato accolto in passato, il giovane ha rifiutato ed è scomparso. La denuncia arriva dal SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia. Tonino Guglielmi, referente locale, sottolinea l’insostenibilità della situazione: “Siamo già sotto organico – afferma – e distogliere personale in compiti che non sono di nostra competenza, solo perché mancano una pianificazione nazionale e soluzioni alternative, non è più possibile”. Il sindacalista lancia un appello ai servizi sociali: “È possibile che nei loro locali non ci sia nemmeno una stanza con un bagno per ospitare, temporaneamente, questi ragazzi? È accettabile che minori debbano passare la notte nelle celle di sicurezza e l’intera giornata in una sala dell’ufficio denunce?”. Una situazione denunciata da anni, che sembra però peggiorare. “Adesso – conclude Guglielmi – arrivano persino direttamente con i bagagli. Ma alla fine, come sempre, il peso ricade tutto sulle spalle della polizia”. La situazione sul fronte dell’accoglienza dei migranti è al collasso, in Sicilia come altrove. Ma non c’è un sistema che funziona. Nè a monte, nell’ambito dei rapporti internazionali, nè di gestione degli arrivi.