Esposta in Parlamento la borsa da lavoro di Paolo Borsellino. Ma l’agenda rossa è ancora un mistero

redazione

Esposta in Parlamento la borsa da lavoro di Paolo Borsellino. Ma l’agenda rossa è ancora un mistero

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martedì 01 Luglio 2025 - 00:59

Si avvicina l’anniversario della Strage di via D’Amelio e – come spesso accade – si torna a parlare dei tanti misteri che avvolgono questa triste pagina della storia repubblicana. Nei giorni scorsi la Procura di Caltanissetta ha disposto una perquisizione dell’abitazione dell’ex pm Tinebra, sospettato di avere con sé l’agenda rossa di Paolo Borsellino, su cui l’ex capo della Procura di Marsala era solito tenere i propri appunti più riservati e sparita dal luogo della Strage il 19 luglio del 1992 in circostanze fin qui mai chiarite.

In attesa di capire se mai l’Italia potrà sapere la verità sull’agenda rossa e la morte di Paolo Borsellino, la politica italiana è tornata a rendere omaggio al magistrato palermitano, esponendo nei locali del Parlamento la sua borsa, recuperata dalle forze dell’ordine giunte sul posto dopo l’esplosione e in cui si trovava – per l’appunto – anche l’agenda rossa.

Presenti alla cerimonia, tenutasi ieri mattina in Transatlantico, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente del Senato Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la Presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo. hanno partecipato i figli di Paolo Borsellino e di Manuela Canale, figlia del tenente colonnello Carmelo Canale, tra i più stretti collaboratori del giudice ucciso. Quest’ultimo, ai microfoni del Tg1, ha affermato che poco prima della sua morte Borsellino sarebbe stato vicino ad arrestare il procuratore capo di Palermo Giammanco. L’ex carabiniere, inoltre, ha preparato una raccolta di appunti di Borsellino presi da un’altra agenda e presto li consegnerà alla commissione Antimafia.

“La borsa è vuota – ha affermato la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo – e ha l’odore acre di pelle bruciata che mi è rimasto tra le mani, come il pilone delle indagini che ha segnato la mia vita di donna e rappresentante delle istituzioni. Dentro è intatta come intatto è il suo insegnamento. Nell’Italia martoriata dalle stragi mafiosi noi oggi ribadiamo da che parte stiamo”.

Nel corso del suo intervento la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: “Il popolo italiano ha il diritto di conoscere la verità sulle stragi di mafia, ogni sforzo deve essere sostenuto, come quello che sta portando avanti la commissione Antimafia”.

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