Egadi al voto: chi sarà il nuovo sindaco? Istruzioni per l’uso e strani avvistamenti al largo dell’arcipelago

redazione

Egadi al voto: chi sarà il nuovo sindaco? Istruzioni per l’uso e strani avvistamenti al largo dell’arcipelago

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venerdì 23 Maggio 2025 - 15:20

Alle Egadi è finito il tempo del fair play. Come spesso accade al’approssimarsi del voto, anche sull’arcipelago il clima politico si è surriscaldato. Entrati nell’ultima settimana di campagna elettorale e, come da copione, i toni si sono fatti accesi, i comizi infuocati, e qualche straccio è inevitabilmente volato. Il velo sul segreto di Pulcinella (quello sull’inchiesta “Aegades” che vede ancora imputati diversi nomi noti di questa competizione elettorale ) è stato strappato senza troppi complimenti, in una sfida che si preannuncia incerta fino all’ultima scheda. A contendersi la fascia tricolore per guidare il Comune di Favignana, cuore amministrativo delle isole Egadi, sono due nomi ben noti ai cittadini: Francesco Sammartano e Giuseppe Pagoto. Due candidati, due visioni, due liste in campo: “Egadi Meravigliose” per Sammartano e “Movimento per le Egadi” per Pagoto. Ventiquattro i candidati al consiglio comunale, dodici per lista, ma solo la metà conquisterà uno scranno in aula consiliare. Il resto rimarrà ala porta, in attesa, magari, di un rimpasto o di nuove occasioni. Quanto agli assessori, metà della squadra è già pronta. Sammartano ha indicato come assessori designati Antonino Maiorana e Maria Sinagra; Pagoto risponde con Dafne Borgia e Ignazio Lucido. Due uomini e due donne, equilibrio di genere rispettato, in attesa che il verdetto delle urne completi la squadra di governo.

Un ritorno al voto atteso e delicato

Il ritorno alle urne non è solo una normale scadenza elettorale. Dopo il commissariamento che ha seguito la mozione di sfiducia all’ex sindaco Francesco Forgione, votata dal Consiglio comunale lo scorso 14 febbraio, Favignana e le sue isole tornano a scegliere democraticamente il proprio futuro amministrativo. Un passaggio fondamentale, atteso, carico di aspettative e tensioni. Si voterà domenica 25 e lunedì 26 maggio 2025: i seggi saranno aperti dalle 7:00 alle 23:00 il primo giorno, e dalle 7:00 alle 15:00 il secondo. Gli aventi diritto al voto sono 4.107: 2.097 uomini, 2.020 donne. Sei le sezioni elettorali distribuite tra le tre isole dell’arcipelago – Favignana, Levanzo e Marettimo – che insieme compongono un microcosmo politico e sociale, dove le dinamiche personali, familiari e politiche si intrecciano inestricabilmente.

Il sistema elettorale: regole chiare, scenari aperti

Essendo Favignana un comune con meno di 15.000 abitanti, il sistema elettorale applicato è que lo maggioritario a turno unico. Vince chi prende anche un solo voto in più dell’avversario. Nessun ballotaggio, nessun secondo turno, a meno di clamorose parità, che nella storia politica dei piccoli centri seppur rare – non sono impossibili. Gli elettori potranno esprimere il loro voto tracciando un segno sul nome del candidato sindaco, sul simbolo della lista, o su entrambi. In ogni caso, il voto sarà attribuito sia al candidato che alla lista collegata. Quanto alle preferenze, si potranno esprimere fino a due nomi per il consiglio comunale, ma con una regola importante: devono appartenere alla stessa lista e essere di sesso diverso. In caso contrario – ovvero, due preferenze per candidati dello stesso sesso – la seconda verrà annullata.

Ultimi fuochi prima del silenzio

Il silenzio elettorale scatterà alla mezzanotte tra venerdì 23 e sabato 24 maggio. Fino ad allora, sarà un crescendo di attività: comizi nelle piazze, incontri casa per casa, strette di mano, dirette social. A Favignana, come da tradizione, gli ultimi comizi si terranno proprio nella serata di venerdì, quando i due candidati avranno ancora una volta l’opportunità di ribadire le proprie idee, chiarire i punti del programma, scaldare gli animi degli indecisi e rinsaldare quelli dei fedelissimi. In un contesto così piccolo, dove tutti si conoscono, dove le storie personali si fondono con quele politiche, il confine tra consenso pubblico e relazione privata si fa sottile, talvolta impercettibile. E anche nel silenzio elettorale, si continuerà – come vuole la consuetudine – a salutarsi per strada, a scambiare qualche parola, a cercare lo sguardo complice di un vicino o di un parente. Non saranno certo le regole formali a fermare quel sottile, continuo lavoro di persuasione tipico delle comunità insulari.

Il voto porta a porta (letteralmente)

Domenica e lunedì, poi, scatterà la mobilitazione: l’impegno di candidati e sostenitori sarà anche quello di garantire il trasporto ai seggi di chi ha difficoltà, anziani in primis, in un gesto che unisce spirito civico e strategia elettorale. Ogni voto conta, e nei comuni sotto i cinquemila votanti, spesso è proprio un pugno di schede a decidere le sorti dell’intero consiglio comunale.

Il colpo di scena è dietro l’angolo

I giochi, almeno sulla carta, sembrano ormai fatti. Le alleanze sono state strette, i candidati si sono schierati, i programmi illustrati. Ma non è finita finché non è finita. Nelle Egadi, dove la politica è fatta anche di sguardi, parole dette a mezza bocca e rapporti decennali, tutto può ancora succedere. Il colpo di scena è sempre possibile: una presa di posizione inattesa, una dichiarazione dell’ultimo minuto, un endorsement improvviso. La tela di Penelope si può sempre scucire e ricucire, magari proprio nella notte prima del voto. E mentre si contano i voti e si attendono i risultati, qualcuno racconta che tra le acque cristalline dell’area marina protetta sia stata avvistata una singolare specie di fauna politica: non rara come la Foca Monaca, ma altrettanto degna di nota. L’hanno chiamata l’anatra zoppa. Nessuna conferma ufficiale, per ora, ma c’è chi mastica politichese giura di averla già vista nuotare tra le correnti del voto.

L’attesa del verdetto

Il responso delle urne arriverà lunedì pomeriggio. Solo allora sapremo chi guiderà Favignana e le isole Egadi nei prossimi cinque anni. Un compito non semplice, in un territorio unico per bellezza e complessità, dove turismo, ambiente, servizi essenziali e sviluppo sostenibile devono trovare un equilibrio delicato. Ai due candidati, Francesco Sammartano e Giuseppe Pagoto, il compito e l’onere di dimostrare che oltre le parole ci sono i progetti, oltre gli slogan le competenze, e oltre i voti le persone. Buon voto a tutti i cittadini. E che vinca la buona politica.

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