Il consigliere comunale Rocco Greco non usa mezzi termini nel tracciare il quadro politico e amministrativo del Comune di Misiliscemi. Dopo l’ultima seduta di Consiglio comunale, segnata dalla perdita della maggioranza da parte del sindaco Tallarita, per Greco siamo ormai giunti al capolinea di un’amministrazione che, a suo dire, ha disatteso promesse e alimentato sfiducia. Dalla crisi idrica ai trasporti, dall’isolamento delle contrade alla gestione della nuova sede comunale, il consigliere d’opposizione non risparmia critiche e denuncia “l’arroganza e la chiusura” di un’amministrazione “distante dai reali bisogni dei cittadini”.
Consigliere Greco, durante l’ultima seduta di Consiglio comunale l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Tallarita ha perso la sua maggioranza in Consiglio. Che è successo?
Sembra ormai evidente che l’Amministrazione Tallarita sia arrivata alla frutta dopo le dichiarazioni che abbiamo assistito durante l’ultimo Consiglio Comunale. Oltre la Presidente del Consiglio, che ricordo essere stata la più eletta, hanno preso le distanze dal gruppo creato dal Sindaco Tallarita, Progetto Comune, anche due importanti consiglieri comunali che rappresentano davvero un potenziale enorme a livello elettorale. Tallarita ha perso la sua maggioranza consiliare. Inoltre, le stesse dichiarazioni confermano, quello che noi avevamo più volte ribadito in aula, che l’arroganza e l’assenza di un sano confronto con chi rappresenta il territorio e con gli stessi cittadini, non facilita il già difficile compito di amministrare questo vasto territorio. Naturalmente siamo sempre stati e lo saremo all’opposizione di questa amministrazione, ma siamo anche consapevoli che adesso, in assenza di una vera maggioranza di governo, abbiamo una grande responsabilità nel decidere le sorti ed il futuro di questo Comune.
Consigliere Greco, la Casa Comunale è stata finalmente inaugurata, eppure molti servizi restano ancora a Trapani. Perché Misiliscemi non riesce a essere autosufficiente?
L’inaugurazione della Casa Comunale, lo scorso 14 settembre, avrebbe dovuto rappresentare un momento storico di rinascita e autonomia per il nostro territorio. Un giorno importante anche perché correva l’anniversario dell’attentato al giudice Giacomelli, vittima della mafia. E invece, a mio avviso, ha messo in luce il distacco tra l’amministrazione e i cittadini. Nonostante una cerimonia ben organizzata, con la presenza delle più alte cariche civili ed ecclesiastiche della provincia, è mancato l’elemento più importante: il popolo. La scarsa partecipazione dei cittadini è il segno evidente di un malessere diffuso. La Casa Comunale è sì una realtà, ma collocata in un punto tutt’altro che baricentrico, e l’autonomia è ancora un’illusione. Solo di recente, ad esempio, è stato attivato il servizio di Stato civile, grazie alla disponibilità di due operatrici provenienti da Erice e Favignana. Ma siamo ben lontani da una struttura comunale pienamente funzionante e indipendente da Trapani.
Il nuovo sistema di compartecipazione per il trasporto dei disabili pesa sulle famiglie. È giusto far pagare di più proprio le fasce più fragili?
È un tema molto delicato e gestito malissimo. È vero, i costi del servizio sono aumentati, ma la risposta dell’amministrazione è stata sbagliata: invece di riorganizzare le risorse, si è deciso di far ricadere il peso sulle famiglie, con quote di compartecipazione esose. Il servizio, che dovrebbe essere un diritto garantito, è diventato un lusso. Una scelta politica che penalizza i più deboli e che dimostra una totale mancanza di visione.
Le strade si allagano a ogni pioggia nonostante i proclami sull’emergenza maltempo. Dove sta il problema?
Questa amministrazione è stata davvero brava nel dotarsi subito di una esperta del Sindaco, naturalmente pagata profumatamente con i soldi dei contribuenti, proprio per dare seguito a comunicazioni di interesse generale che spesso si trasformano in veri proclami e propagande della loro finta operatività, quando in verità ci sia ben poco di fatto, proprio come il problema degli allagamenti. Quest’anno possiamo ringraziare l’Autorità di bacino e la Regione per il lavoro fatto su canali e torrenti. L’amministrazione comunale, invece, ha ignorato il problema della pulizia dei canali di scolo, nonostante più volte in Consiglio comunale, insieme ai colleghi di minoranza, avessimo sollevato la questione. I disagi sono evidenti a tutti.
Le contrade lamentano isolamento e carenza di servizi. Ci sono stati passi avanti concreti?
Assolutamente no. In campagna elettorale il sindaco Tallarita prometteva il potenziamento dei collegamenti, la rivendicazione delle quote ATM da Trapani, persino una mobilità integrata tra contrade. Nulla di tutto ciò è stato realizzato. Anzi, i collegamenti sono diminuiti e l’isolamento cresce. Marausa Lido, che in estate dovrebbe essere un punto strategico, è del tutto scollegata. Pertanto, rimane sotto gli occhi di tutti i cittadini del territorio, che stanno aumentando i disservizi mentre tutte le promesse fatte prima del referendum del maggio 2018 e le successive fatte in campagna elettorale, sempre dal gruppo che sta vicino al Sindaco Tallarita erano soltanto parole al vento.
Poca trasparenza e nessun confronto con i cittadini. È questa l’idea di partecipazione dell’amministrazione?
Esattamente cole le dicevo parlando dell’inaugurazione della casa Comunale. E aggiungo che il gruppo che fa parte di questa amministrazione ha sempre puntato sulle assemblee pubbliche per sollevare problemi e criticità che erano causate, a loro dire, da una pessima gestione da parte delle precedenti amministrazioni Trapanesi e che invece loro avevano tutte le soluzioni a tutti i problemi. Oggi invece sembra si siano arroccati nella nuova casa comunale, dove addirittura registriamo difficoltà a convocare un Consiglio Comunale, pensate che nel 2025 è stato convocato il primo Consiglio il 25 di gennaio ed il secondo il 26 di marzo. E poi l’ultima ad aprile quando è scoppiato il caos politico.
Infine, il problema dell’acqua: approvvigionamento scarso, perdite ovunque. Come si può ancora giustificare una situazione simile?
L’acqua è il problema più grave e sentito. La condotta di Bresciana, gestita da Trapani, è vecchia e inefficiente. Misiliscemi, invece di cercare un dialogo costruttivo, ha preferito lo scontro, con risultati sotto gli occhi di tutti: perdite a cielo aperto, turnazioni estenuanti, strade distrutte. Per sopperire alla mancanza di personale, l’amministrazione ha affidato a una ditta privata le operazioni sulla rete idrica, spendendo 130.000 euro in soli sei mesi. Una spesa enorme, per un servizio pessimo. Siamo all’assurdo: non abbiamo l’acqua nelle case, ma in strada sembra di attraversare un campo di battaglia.