Padre Ponte: “Papa Francesco ha lasciato un segno importante: non si potrà tornare indietro”

Vincenzo Figlioli

Padre Ponte: “Papa Francesco ha lasciato un segno importante: non si potrà tornare indietro”

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mercoledì 23 Aprile 2025 - 06:45

La notizia della morte di Papa Francesco ha scosso l’opinione pubblica, con una risonanza pubblica globale che ha avuto eco in ogni parte del pianeta e che, inevitabilmente, ha scosso anche il territorio trapanese. A lungo alla guida della forania di Marsala, padre Giuseppe Ponte è stato per tanti anni un punto di riferimento per la comunità lilibetana, interpretando il proprio ruolo con uno stile semplice e profondo, che in tanti hanno sentito vicino a quello del Pontefice argentino.

Che Papa è stato Jorge Mario Bergoglio?

Un grande Papa, secondo me e secondo l’opinione pubblica, che ha sentito questa morte in maniera molto forte e al di là di ogni cultura e ogni religione. La risonanza che questa notizia ha avuto nel mondo racconta la sua grandezza morale e spirituale. Ha impresso un segno importante, aprendo la Chiesa al mondo, ai poveri, agli ultimi. Lo testimonia anche uno dei suoi ultimi atti, la visita al carcere di Regina Coeli, che è stato percepito dai detenuti in maniera molto forte. E’ stato capace di dialogare con l’uomo di oggi con un linguaggio semplice, popolare, che lo faceva sentire vicino alla gente comune. Diceva ai vescovi che dovevano avere l’odore delle pecore, senza paura di sporcarsi le mani, e che non dovevano limitarsi a dare l’elemosina ai poveri, ma dovevano stringere le loro mani facendoli sentire fratelli. Ha dialogato con gli islamici, con i cristiani ortodossi, con gli atei, come testimonia la corrispondenza con l’ex direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari. Ha scelto di andare nell’isola di Lampedusa per il suo primo viaggio ufficiale, dando subito la sensazione di voler dare una tendenza nuova al suo pontificato. Era un uomo umile, coraggioso, che non si è ma fatto condizionare nel dire il suo pensiero e rendeva gli incontri con i giornalisti sempre molto interessanti e, a volte, imprevedibili. Diceva le cose che andavano dette, in base al Vangelo. La sua testimonianza lascerà il segno nella storia.

In queste ore la sensazione prevalente è quella di un vuoto che si è creato. Ma anche di una certa apprensione per quello che potrà avvenire dopo. Che ne pensa?

E’ vero, la morte di Papa Francesco lascia un vuoto. E’ stato un punto di riferimento per tutti in un mondo così fragile, in cui le persone che dovrebbero guidare il cammino della storia deludono continuamente. Rispetto al futuro, tuttavia, noi cristiani abbiamo una certezza: la Chiesa non è un’organizzazione sociale come altre, c’è una realtà umana ma anche divina, guidata dal Signore. Siamo fiduciosi: il cammino tracciato da Papa Francesco è così evangelico che sarà molto difficile tornare indietro.

E’ noto che alcune correnti non amavano particolarmente Papa Francesco. Non teme che ci possa essere un tentativo di restaurazione?

Va detto che Papa Francesco ha lavorato anche sul prossimo Conclave, nominando molti cardinali e vescovi orientati al futuro della Chiesa. Ci affidiamo comunque al Signore. Papa Francesco ha lanciato il Giubileo della speranza e noi non dobbiamo mai perderla, né farcela rubare.

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