Odori nauseabondi e irregolarità: cittadini trapanesi contro l’impianto di compostaggio

Carmela Barbara

Odori nauseabondi e irregolarità: cittadini trapanesi contro l’impianto di compostaggio

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giovedì 27 Marzo 2025 - 07:00

Dopo mesi di proteste, esposti e accertamenti, arriva la sospensione delle attività per l’impianto di compostaggio di via Salemi, al centro di una vicenda che ha scosso residenti e imprenditori locali, esasperati da miasmi insopportabili e timori per la salute pubblica. A fare il punto sulla situazione è l’avvocato Maurizio Miceli, legale del comitato dei cittadini, che ripercorre i passaggi salienti della vicenda e chiarisce quali scenari si aprono ora sul fronte giudiziario e ambientale.

Avvocato Miceli, può ripercorrere i passaggi principali che hanno portato alla sospensione dell’attività dell’impianto di compostaggio? Quali sono state, secondo lei, le irregolarità più gravi emerse durante gli accertamenti?

Le irregolarità sono state scolpite dagli enti accertatori, riguardano principalmente delle difformità tra quanto approvato e quanto realizzato, in particolare le tensostrutture non confinate non hanno consentito la depressione dei rifiuti organici per poter aspirare le emissioni determinando la fuoriuscita degli odori nauseabondi che tanti danni hanno arrecato alla popolazione e agli imprenditori prossimi all’impianto.

La Procura della Repubblica di Trapani ha ricevuto il vostro esposto: quali sviluppi si aspetta sul piano giudiziario? Ritiene che possano emergere responsabilità penali a carico dei gestori dell’impianto?

La Procura della Repubblica sta svolgendo le indagini preliminari, quindi attendiamo I responsi e I consequenziali provvedimenti, che vi siano possibili contestazioni penali è emerso anche dalle relazioni dell’ARPA, queste condotte potrebbero rientrate nelle fattispecie dei reati ambientali.

I residenti denunciano che, nonostante il fermo dell’impianto, persistono odori sgradevoli nella zona. A suo avviso, quali ulteriori interventi urgenti sono necessari per tutelare la salute pubblica e ripristinare condizioni di vivibilità?

Sono ancora presenti, nonostante la sospensione dell’attività dell’impianto, I rifiuti che col vento comunque continuano a recare nocumento; infatti, ci stiamo attivando con le autorità e con la stessa impresa per farli rimuovere immediatamente consentendo il ritorno ad una vita normale e salubre per tutti. Sarà nostra cura avanzare un’istanza di risarcimento per tutti coloro che hanno patito danni alla propria vivibilità e alla propria attività economica in questi mesi di estremo disagio.

Guardando al futuro, quali garanzie chiedete alle istituzioni affinché situazioni simili non si ripetano? Ritiene che la chiusura definitiva dell’impianto sia un’ipotesi concreta o si potrà arrivare a una sua messa in sicurezza e riattivazione?

Le garanzie per il futuro le deve dare l’azienda che gestisce l’impianto perché, se non adempiono alle prescrizioni indicate non potranno riattivare l’impianto dopodiché saremo attenti vigili, assieme ai cittadini, affinché non si ripetano altre storture di questo tipo e chiederemo alle autorità di attivare un costante monitoraggio. Non è nostro interesse la chiusura dell’impianto, nostro interesse è che tutto sia fatto in regola e che i cittadini non ne abbiano nocumento.

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