Spot su Marsala, si vede anche Trapani: botta e risposta tra Agate e Passalacqua. Le polemiche continuano

Gaspare De Blasi

Spot su Marsala, si vede anche Trapani: botta e risposta tra Agate e Passalacqua. Le polemiche continuano

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martedì 25 Marzo 2025 - 06:45

Le Saline di Trapani, Paceco e Marsala stanno per mettersi insieme in un progetto Unesco di riconoscimento delle “Saline di Sicilia”. Lodevole iniziativa. Quello che però accade e non di rado, è che – all’occhio di chi non conosce bene un determinato luogo – le saline trapanesi vengono scambiate per quelle marsalesi. Se però l’errore arriva da chi ha ricevuto l’incarico di realizzare un video di promozione da parte dell’Amministrazione comunale lilybetana (con tanto di delibera), allora qualche domanda dovremmo porcela. Già da qualche giorno è in onda sulle reti Mediaset un filmato pubblicitario che ha finito per scatenare polemiche sui Social con interventi soprattutto di cittadini marsalesi. All’interno dello spot pubblicitario a pagamento, in un passaggio brevissimo, è inquadrata anche la costa in cui è sita la Colombaia, uno dei simboli del Comune di Trapani. Abbiamo sentito l’assessore al Turismo e Attività Produttive del Comune di Marsala, Salvatore Agate, per capire meglio cosa è accaduto.

GUARDA IL VIDEO:

Ci siamo affidati – ci ha detto Agate – a professionisti del settore della comunicazione con i quali per la verità in una corsa contro il tempo, come Amministrazione abbiamo provveduto a confezionare i 15 secondi di spot che vanno in onda sulle reti Mediaset. Mi sono meravigliato, ma neanche troppo, della polemica che ha suscitato all’interno del filmato, il passaggio che dura meno di un secondo, dove si inquadra la Colombaia. L’intento è quello di far conoscere la città di Marsala oltre i confini regionali e collocarla geograficamente nella Provincia di Trapani. Quindi abbiamo riportato sullo spot la cartina della Sicilia Occidentale contestualizzandovi il Comune di Marsala perchè crediamo che i turisti sono più incentivati a visitare oltre che il nostro territorio altre realtà limitrofe che possono agganciare la Città lilybetana. Al video è correlato un audio con la frase ‘cuore del Mediterraneo’, quindi la scelta è caduta proprio sul realizzare una mappa mentale di Marsala”.

Agate sottolinea anche che nell’importo complessivo, 15mila euro più Iva, è compresa soltanto la messa in onda, infatti secondo quanto ci dice l’assessore, lo spot è stato interamente girato e assemblato direttamente a Marsala e a costo zero. “L’agenzia One Vision di Roma poi ci ha consigliato di puntare non solo su Marsala, ma anche sulla sua collocazione geografica. Perchè di Marsala si conosce il vino, ma in molti in Italia e all’estero magari non sanno dove si trova. Poi dopo la mappa, nello spot si inquadrano le cantine, il mare, il vino, la Processione del Giovedì Santo, il kitesurf e la Chiesa Madre”, specifica ancora Agate.

Che la vicenda potesse sfociare in natura politica, lo si è subito capito da una serie di interventi social che hanno coinvolto anche consiglieri comunali. Per quanto attiene l’opposizione, abbiamo sentito Rino Passalacqua: “In linea di massima – ci dice l’esponente del neo gruppo consiliare Marsala Democratica – lo spot è buono anche se non appare decisamente efficace per i fini che ci si era preposti. L’Amministrazione Grillo sostiene che la brevità del messaggio e i luoghi focalizzati possono essere di attrattiva per il turismo. Io la penso diversamente. C’è poi l’aspetto che riguarda la presenza della Colombaia in uno spot che dovrebbe riguardare la città di Marsala. Comprendo che l’assessore Agate voglia contestualizzare la nostra città all’interno della Provincia e in via generale sono d’accordo. Ma che senso ha individuare come punto di riferimento del trapanese un luogo poco conosciuto? Avrei capito il castello di Erice, le aree archeologiche di Selinunte e Segesta, Mozia, San Vito Lo Capo, le Egadi, ecc. In un momento così difficile per la storia economica del nostro paese uno spot pubblicitario costoso e non certamente a mio avviso ‘centrato’ mi appare come uno sperpero di denaro pubblico”.

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