La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha formulato una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 13 soggetti, a vario titolo accusati di mafia, estorsioni, traffico di droga e scambio elettorale politico-mafioso. Tra loro anche due big della politica alcamese – l’ex senatore del Pd Antonino Papania, l’ex vicesindaco di Alcamo Pasquale Perricone – ma anche il boss Giosuè Di Gregorio.
Secondo gli inquirenti, l’ex senatore del Pd (poi transitato nel centrodestra), con l’intermediazione di Perricone, si sarebbe accordato col capomafia per procurare voti ad Angelo Rocca alle elezioni regionali del 2022. Rocca, in quella fase, ricopriva la carica di coordinatore provinciale del movimento politico Via, fondato da Papania, ed era candidato nella lista dell’Mpa nella competizione elettorale che, nell’autunno 2022, si concluse con l’elezione alla presidenza della Regione di Renato Schifani. In cambio del supporto elettorale, secondo la Dda Papania avrebbe pagato Di Gregorio (si parla di una somma di circa 3000 euro).
Nei giorni scorsi il tribunale del Riesame di Palermo aveva rigettato l’istanza di scarcerazione presentata da Papania e Perricone. L’ex senatore, secondo il gip che ne dispose l’arresto, si sarebbe rivolto agli «influenti membri dell’associazione mafiosa» a «riprova della spregiudicatezza con la quale esercitava la sua influenza politica sul territorio di Alcamo e nei comuni vicini».
Sarà adesso il gup a decidere se procedere al rinvio a giudizio, accogliendo la richiesta del pm Piero Padova o se disporre il non luogo a procedere.