Censura in Europa: il caso dell’“Antigruppo” siciliano e la Questione Palestinese (Berlino /2024)

redazione

Censura in Europa: il caso dell’“Antigruppo” siciliano e la Questione Palestinese (Berlino /2024)

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martedì 19 Novembre 2024 - 11:46

Nel contesto di un’Europa sempre più vicina alle posizioni filo-israeliane, l’episodio di censura che ha coinvolto il collettivo artistico italiano “Antigruppo”, portato a Berlino da REPLICA e di CROSSLUCID (Simona Squadrito e Lisa Andreani) rivela una realtà culturale e politica preoccupante. La vicenda, avvenuta nel luglio 2024 durante l’organizzazione dell’evento letterario “An Arrow Against the Tank” presso l’Archivio Conz, ha visto il rifiuto da parte degli organizzatori tedeschi di permettere la lettura della poesia di Rolando Certa, “Un popolo è un popolo”, dedicata al popolo palestinese. Gli organizzatori sono stati categorici: solo quella poesia doveva essere censurata, pena l’annullamento dell’evento.

La censura si inserisce in un quadro più ampio di repressione delle voci critiche verso Israele, soprattutto all’interno dell’Unione Europea, che da tempo mantiene una posizione di sostegno incondizionato allo Stato israeliano, anche di fronte alle recenti violenze nei territori palestinesi. Questo episodio ha coinvolto due organizzatrici italiane, Simona Squadrito e Lisa Andreani, membri del collettivo REPLICA e di CROSSLUCID, che, nonostante il divieto, hanno deciso di trasferire l’evento in uno spazio pubblico nel Monbijoupark. Qui, in un’atmosfera di diffidenza e curiosità, sono state finalmente lette le poesie censurate, compresa quella di Certa, insieme a testi di autori palestinesi.

Rolando Certa non è nuovo a posizioni politiche forti: già nel 1982, durante il convegno “Fra i popoli del Mediterraneo”, sostenne la necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese. Anche il movimento Antigruppo, nato nel 1968, ha da sempre incarnato l’impegno politico e sociale, opponendosi all’idea di un intellettuale passivo e promuovendo l’arte come strumento di cambiamento. Il gruppo si è fatto portavoce di cause legate all’imperialismo e alle oppressioni internazionali, con pubblicazioni indipendenti e recital pubblici che spesso denunciavano le ingiustizie globali.

All’evento organizzato a Berlino è intervenuto anche l’intellettuale palestinese Wasim Dahmash, editore della casa editrice italiana Edizioni Q, specializzata nella questione palestinese. Dahmash ha ribadito che non può esserci pace nel Mediterraneo senza il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. Questo intervento ha posto l’accento sulle contraddizioni dell’Unione Europea, che, pur promuovendosi come garante dei diritti umani, continua a sostenere Israele mentre silenzia ogni espressione di solidarietà verso la Palestina.

La decisione delle organizzatrici di interrompere ogni futura collaborazione con l’Archivio Conz rappresenta un rifiuto delle ipocrisie culturali europee. La censura di Berlino evidenzia come la libertà d’espressione in Europa sia sempre più limitata quando si tratta di criticare Israele.

L’episodio ha riportato in auge lo spirito dell’Antigruppo, che negli anni Sessanta cercava di portare la poesia fuori dai circoli intellettuali e nelle piazze, trasformandola in una forma di resistenza attiva contro le ingiustizie. Le parole di Rolando Certa, scritte oltre quarant’anni fa, risuonano oggi con la stessa potenza, riaffermando che “un popolo è un popolo” e che la lotta per la libertà non può essere soffocata. Questo evento solleva questioni fondamentali sul ruolo della cultura in tempi di tensioni internazionali e sulla necessità di difendere il diritto alla libertà d’espressione, soprattutto quando essa mette in discussione i poteri dominanti.

[ Antonino Contiliano ]

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