Le Vie dei Tesori portano nel trapanese 19mila presenza nei luoghi storici

redazione

Le Vie dei Tesori portano nel trapanese 19mila presenza nei luoghi storici

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lunedì 18 Novembre 2024 - 07:00

Un unico museo diffuso in cui i visitatori scelgono il proprio percorso, si riappropriano del territorio, stringono un “patto” con la bellezza che ridiventa bene comune. Quella delle Vie dei Tesori è un’invasione pacifica, e in otto fine settimana del Festival ha consolidato il suo progetto con le sue 250 mila visite in 18 città con una ricaduta economica che sfiora gli otto milioni di euro (7.901.044 per l’esattezza) nelle città coinvolte e una media di 462.317 euro per città. Il visitatore-tipo del festival è soprattutto tra i 35 e i 50 anni (34.4%) e tra i 50-70 anni (36.8%), ma i giovani non si fanno lasciare indietro (24.2 tra i 18 e i 35 anni); è quasi sempre laureato o sta seguendo un master. È molto curioso, ama scoprire posti ed esperienze nuovi; ma si nota anche un’alta percentuale di visitatori nelle persone tra i 50 e i 70 anni (38%) che apprezzano particolarmente l’esperienza diretta e l’interazione con i narratori locali. Il turista (rispetto al 2023) spende di più per i musei e meno per i souvenir, cerca di risparmiare sugli acquisti, sui trasporti e sui tour organizzati, ma adora la buona tavola: la sua spesa per cibo e bevande è quasi triplicata.

Tra le altre città, grandi e piccole, l’exploit è toccato a sorpresa a Mazara del Vallo che è cresciuta del 44 per cento, e ha portato il trapanese (Alcamo ancora un balzo in avanti dell’11 per cento, Trapani con gli ottimi numeri di sempre e Marsala con le sue cantine che si è spostata a inizio ottobre) a superare le 19 mila presenze. Il 69.3 per cento degli intervistati ha già partecipato al festival in passato, ma cresce di parecchio la quota di chi che partecipa per la prima volta, attribuibile all’afflusso di turisti, escursionisti e viaggiatori in città. La visita ai luoghi diventa sempre più un’esperienza di coppia: il 37.4 per cento scopre i luoghi con il partner, il 25 per cento con amici, il 22 per cento con la famiglia. Ma c’è anche il bello della scoperta da soli: 14 per cento. E per tutti si tratta di un’esperienza da ripetere (88.4 per cento).

Si conferma l’attrattività del Trapanese che mette insieme ben 19 mila presenze, ma a differenza dello scorso anno c’è un vero balzo in avanti di Mazara del Vallo che quasi raddoppia e passa dai 2300 visitatori dell’anno scorso, ai 4169 di quest’anno; e continua la sorpresa di Alcamo, con una proposta attorno cui si stringe veramente l’intera comunità: per la terza volta è in crescita, tocca 5073 visitatori (l’anno scorso erano 4474) e sale di un altro 10 per cento. Trapani conferma la buona performance e conta 7160 presenze; Marsala ha portato nei siti archeologici, e ha avuto le visite alle cantine quasi sempre sold out, e così ha sfiorato le tremila presenze.

Il pubblico a Marsala è sciamato tra Palazzo Comunale (dove è ritornato al suo posto il famoso trittico fiammingo attribuito all’anonimo Maestro dell’Adorazione di von Groote) e la splendida terrazza di Palazzo VII Aprile, ma ha fatto la fila per passeggiare tra le botti di rovere delle Cantine Pellegrino, scoprendo gli annali di navigazione degli Ingham. A Mazara si è andati sul filo delle chiese arabo normanne: da san Francesco a San Nicolò regale al seicentesco Collegio dei Gesuiti con le opere di Pietro Consagra. A Trapani, oltre alla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio con i 20 gruppi scultorei dei Misteri, anche la seicentesca Torre di Ligny con il museo civico; e Palazzo Cavarretta affacciato sul centro storico.

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