La Corte costituzionale ha bocciato la legge 6 dello scorso anno con la quale in Sicilia erano state rinviate le elezioni degli organi dei Liberi consorzi comunali e dei Consigli metropolitani, con la proroga contestuale della gestione commissariale degli enti di area vasta. Secondo la Consulta quella legge “viola gli articoli 5 e 114 della Costituzione ed è, pertanto, costituzionalmente illegittima”. La sentenza numero 172, depositata oggi 31 ottobre,, giudica fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar Sicilia. Il meccanismo era stato innescato dal Comune di Enna, che aveva impugnato di fronte al Tar quattro decreti del presidente della Regione di nomina e di proroga dei commissari straordinari per il Libero consorzio comunale.
Il Tar ha stabilito che i primi tre decreti erano stati adottati sulla base della legge 26 del 2022, che aveva prorogato per la sedicesima volta le elezioni ma che era stata già dichiarata incostituzionale.
Il Tar aveva inviato gli atti alla Corte costituzionale, chiedendo che anche quest’ultimo rinvio fosse dichiarato incostituzionale. La Corte ha ritenuto fondata la questione, richiamando i principi già espressi nella precedente sentenza, nella quale aveva esortato la Regione Siciliana a porre rimedio alla situazione “senza ulteriori ritardi, attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni”.
Un vero e proprio allarme rosso anche per la modifica inserita dal centrodestra nella riforma urbanistica. Grazie ad un emendamento al ddl che si occupa di Prg, infatti, sono state rinviate ancora una volta le elezioni di secondo grado. Il governatore, Renato Schifani, aveva anche firmato il decreto di indizione delle elezioni per il 15 dicembre. Il ritorno di fiamma per le elezioni dirette, tuttavia, ha spinto la maggioranza a varare un nuovo rinvio.